Vercelli archeologia


I pannelli didattici dello scavo ex Eca a Vercelli

Una piccola esposizione didattica corredò per breve tempo il lungo cantiere di scavo in via Q.Sella (2000-2003). I pannelli qui riprodotti costituiscono tuttora tutto quanto ci è dato sapere sui fondamentali risultati del lavoro che ha portato in luce una porzione della cinta muraria cittadina di epoca augustea, rimasta in uso e aggiuornata sino alla tarda antichità.

 

 


Carta dei ritrovamenti del territorio comunale

 

Carta dei ritrovamenti archeologici di epoca protostorica e romana del territorio comunale di Vercelli, tratta dal volume di S. Beltrame e S. Gaviglio, consultabile on-line.

 

 


 

Vercellae: aree necropolari e viabilità antica

 

Uno schema sintetico del collegamento esistente fra le aree necropolari e gli assi viari antichi di Vercellae.

 


Spuntano affreschi tardo romani in una cantina di corso Liberta'


15-08-2007, LA STAMPA, VERCELLI, pag.56

VERCELLI. SONO I RESTI DI UNA DECORAZIONE

AFFRESCHI tardo romani con influenze paleocristiane sulla parete di una cantina privata all'angolo tra corso Liberta' e via Farini: le ha fotografate l'appassionato di archeologia Dario Gaviglio, e sono finora inedite. Su uno scialbo bianco tendente al giallino, spiccano un vaso di fiori attorniato da uccelli svolazzanti, una piantina striminzita e la legenda &laqno;Con..», forse &laqno;consacratus». Spiega Dario Gaviglio: &laqno;Sicuramente e' una decorazione pittorica definita ''in terzo stile'', di epoca tardo romana con forti influenze paleocristiane: disegni simili sono presenti a Pompei ed anche a Roma, nella Domus aurea e nelle catacombe di Domitilla. Figure dello stesso tipo sono studiate nel volume &laqno;Roma e il mondo romano» del docente Guido Mansuelli: la loro datazione puo' andare tra il IV e il V secolo e, secondo la successione dei vescovi vercellesi stabilita da monsignor Riccardo Orsenigo, possono essere collocate tra gli episcopati di Eusebio (354-370) e Giustiniano passando per quelli di Limenio, Onorato, Discolio e Didaco (430). Conclude Gaviglio: &laqno;Nella fotografia non si vede, ma c'e' anche un basolo di reimpiego conficcato nella base della muratura, certo proveniente da una strada o da una pavimentazione romana. Caratteristico e' lo scialbo bianco tendente al giallino su cui compaiono le figure; sicuramente se si asportassero con le cautele del caso gli strati di intonaco, si potrebbe ottenere gran parte dell'intera scena raffigurata che, a quanto mi risulta, e' la piu' antica testimonianza pittorica esistente di una forte presenza cristiana a Vercelli.


 


Graffiti di S. Andrea e del sarcofago di S. Paolo

 

Una rilevazione del 1990 dei graffiti presenti sul portale di S. Andrea mostra chiaramente come furono trattate nei restauri di pochi anni dopo le superfici lapidee della facciata. Oggi ben poco rimane di quei segni incisi.


La chiesa di S. Agnese (ex S. Francesco)

Una scoperta fortunata del GAV nella chiesa di S. Agnese (ex S. Francesco). Le ceramiche medievale e il bel frammento di marmo romano, di epoca primo imperiale, di cui il Gruppo curò lo stacco nel 1982, sono conservate in sacrestia ma potrebbero più convenientemente essere musealizzate.


Le anfore scomparse

Dove sono finite le anfore della Banca Sella? Dopo il recupero nello scavo delle fondazioni del palazzo un tempo sede della Banca le anfore furono esposte nei locali dell'Istituto di Credito, poi nei vari trasferimenti se ne sono perse le tracce. Noi vogliamo ritrovarle, anche solo per una questione di principio.


I ritrovamenti alla Croce di Malta

Quale futuro per i Beni Archeologici e Architettonici della città? Lo chiediamo ai concittadini in una lettera alla redazione de "La Stampa", che decide di non pubblicare l'intervento. Dopo i danni rilevati all'interno ed all'esterno del Sant'Andrea e dopo i tmori espressi dal giornale circa i possibili ritrovamenti in piazza Cavour, riteniamo si debba riflettere.

Alla Redazione de "La Stampa"

ULTIMI AGGIORNAMENTI SULLA "CROCE DI MALTA"



Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte

Per segnalare un ritrovamento o un affioramento in uno scavo ci si rivolge alla più vicina stazione dei Carabinieri o si contatta la Soprintendenza Archeologica del Piemonte.

Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte e del Museo antichità egizie Piazza San Giovanni, 2 - 10122 TORINO tel. 011/5214069 - fax 011/5213145

soprarch@yahoo.it


ELENCO RIFERIMENTI A VERCELLI E VERCELLESE*

IN

QUADERNI DELLA SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA DEL PIEMONTE

"QuadAPiem"


La "lex Tappula" 

Il piccolo frammento di lastra di bronzo, rinvenuto a Vercelli nell'Ottocento è tuttora un "unicum" nel panorama epigrafico riguardante le "leges conviviales" la cui esistenza ci è tramandata da Festo.


Il lato meridionale delle mura

Le mura romane di Vercellae emergono dallo scavo in via Quintino Sella e per un breve tratto erano state già evidenziate nello scavo alla Visitazione. Oltre ai problemi di carattere urbanistico che il ritrovamento suscita restano i problemi di conservazione di parte delle strutture e di catalogazione, restauro ed esposizione dei materiali dello scavo: uno dei più importanti degli ultimi anni. Ma, dopo la lodevole iniziativa di pubblicare i primi risultati sotto forma di pannelli didattici, cosa accadrà del sito e dei reperti?


Le terme

L'anfiteatro

Dopo la notizia che l'edificio apparso nei lavori presso il Seminario arcivescovile è stato identificato come imponente struttura termale, ora, dopo decenni di polemiche e di immobilismo appare finalmente l'anfiteatro di Vercellae, uno dei più grandi del Piemonte.

Chissà perchè nella nostra città si dimentica con facilità estrema quello che non è "politico" ricordare. Un esempio l'anfiteatro. La piantina qui sotto mostra ciò che già nel 1930 e nel secolo XIX si sapeva: cioè dove è esattamente l'anfiteatro. Tuttavia dal 1930 a pochi anni orsono né i piani comunali né l'archeologia "ufficiale" facevano mostra di credere all'esistenza del monumento. Oggi si vede chiaramente quali edifici sorti nell'area hanno fatalmente "incontrato" i ruderi, occultandone il ritrovamento. Quanto si sia sacrificato alla protervia dei palazzinari in questa omertosa città piemontese nel trentennio trascorso non è facile quantificare, certo moltissimo e con moltissime compiacenze, a tutti i livelli.

Ora forse si volta timidamente pagina all'insegna del "turismo culturale", ma occorre non dimenticare e non abbassare la guardia. Chi a Vercelli per decenni si è battuto, fra il disinteresse generale, affinchè qualcosa cambiasse (la rosa dei nomi è estremamente esigua) almeno per quanto riguarda l'archeologia ed i BB CC, è stato "stancato", ha subìto ingiuste "damnatio memoriae" e certo non viene ricordato nei giorni festivi.

 


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