Sempre più frequenti e interessanti i ritrovamenti archeologici vercellesi

Le novità dalla "Croce di Malta" , Corso Fiume

 
 
(dal sito www.lastampa.it)
 

La prima notizia è del settembre 2002, i lavori di scavo si concluderanno nel 2004, a tutt'oggi i risultati non sono pubblicati (febbraio 2009)

 

(LA STAMPA Del 19/9/2002 Sezione: Vercelli Pag. 35)

 

LA SCOPERTA IN CORSO MARCELLO PRESTINARI A VERCELLI: SECONDO L´IMPRESARIO NON CI SARANNO RALLENTAMENTI

Tornano alla luce le mura romane

Durante lo scavo &laqno;assistito» con la Soprintendenza

 

VERCELLI

 

Che Vercelli sia una città antichissima è cosa nota: ma se le origini celtiche sono un orgoglio per storici e studiosi, diventano una croce per chi deve costruire o ristrutturare. A poche settimane dal via ai lavori nell´area dell´Albergo Croce di Malta, 20 mila metri cubi da riportare all´onor del mondo, è già arrivata la lunga e dotta mano della Soprintendenza di Torino. Ad annunciarlo, preoccupati, sono gli stessi abitanti del quartiere che hanno notato ieri mattina un cambiamento di rotta nella routine degli scavi. &laqno;Speriamo - dicono i negozianti di Porta Torino - che la costruzione prosegua celermente così com´era stato annunciato. Anche il nostro rione ha bisogno di una boccata di ossigeno». Ossigeno che si traduce in parcheggi pubblici con ingresso da corso Fiume, come annunciato dai progettisti Roberto Minoli e Alberto Ferrarotti. Se infatti c´è una zona trafficata e priva di spazi per la sosta delle auto è proprio corso Marcello Prestinari. E poi sono previsti 60 alloggi, negozi e uffici. Una prospettiva interessante per tutta la zona. Ma il terrore è che la Croce di Malta faccia la stessa ingloriosa fine delle residenze per studenti universitari di via Quintino Sella. Lì i lavori sono bloccati almeno da un paio d´anni per il ritrovamento dei soliti reperti romani di grande interesse (si parlava addirittura di un anfiteatro), e nonostante la disponibilità del Comune ad investire un altro miliardo per portare alla luce i resti, e i tanti incontri tra il sindaco Bagnasco e la Soprintendenza, i risultati sono davanti agli occhi della gente: un cantiere chiuso. Ma questa volta non sarà così. Minoli tranquillizza: &laqno;Sempre, quando iniziamo i lavori nel sottosuolo, facciamo uno scavo assistito. Appena abbiamo rilevato alcune fondamenta di epoca romana, siamo stati noi ad avvisare Torino. Ieri abbiamo solo rallentato i lavori, ma non c´è stato alcun blocco del cantiere». Secondo il responsabile dell´impresa ora verranno fatte le stratigrafie necessarie, e poi l´archeologo Davide Casagrande di Bianzè, su mandato della Soprintendenza, raccoglierà gli oggetti eventualmente interessanti e lascerà campo libero. Tempo previsto, una settimana.&laqno;Una prassi consolidata - conclude Roberto Minoli -. Così abbiamo fatto per il palazzo dell´Inail, così in via Aosta, senza problemi».

Donata Belossi

Questo articolo, considerato aberrante, ha suscitato una immediata reazione.

 

(LA STAMPA Del 11/7/2003 Sezione: Vercelli Pag. 39)

LA SOVRINTENDENZA ARCHEOLOGICA DEL PIEMONTE GIA' INFORMATA DAI RESPONSABILI DEI LAVORI

Dagli scavi emerge il tesoro della Croce di Malta

Monete d'oro e altri reperti di epoca romana nel cantiere aperto in corso Fiume

 

VERCELLI

Un tesoretto di monete d'oro e di bronzo è riemerso ieri dagli scavi del cantiere &laqno;Croce di Malta»: sono di epoca imperiale, difficilmente leggibili fino a quando non saranno state ripulite dalle incrostazioni di terriccio, ma ad occhio e croce risalenti all'epoca di Costantino. Le monete però non sono l'unico reperto interessante che Davide Casagrande, responsabile del cantiere archeologico per conto della &laqno;Società lombarda di archeologia», ha accuratamente recuperato ed immerso nell'acqua per mantenerne lo stato di umidità: un pettine in legno a doppio rastrello, mancante del manico, insieme con un dado da gioco e altri frammenti lignei per ora difficilmente identificabili. Insieme con le monete sono state recuperate anche due placche d'oro, una rettangolare e una dalla forma vagamente esagonale, ciascuna con quattro fori per il fissaggio. Altri reperti: una lucerna decorata con simboli paleocristiani, frammenti di vaso, tessere di mosaico, numerose perline. Tutti i reperti, conservati dall'argilla, sono stati trovati al fondo di uno dei quattro pozzi, a una profondità di circa cinque metri dall'attuale piano stradale. Nelle immediate vicinanze sono visibili i resti di un muro perimetrale, sicuramente quello di una delle numerose &laqno;insulae» che fiancheggiavano la strada Vercellae-Augusta Taurinorum. Degli ultimi ritrovamenti è già stata debitamente informata la Soprintendenza archeologica per il Piemonte. Già lo scorso autunno il cantiere &laqno;Croce di Malta» aveva dato lavoro agli archeologi: erano emersi altri muri e un vaso d'argento attualmente in restauro a Torino.

w. ca.

 

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(LA STAMPA Del 26/3/2004 Sezione: Vercelli Pag. 37)

 

DOPO LE MONETE D'ORO TROVATE AD AGOSTO, ECCO LE &laqno;CALIGOLAE»

Dagli scavi affiorano &laqno;scarponcini» romani Sempre piu' interessanti i recuperi archeologici in corso Fiume

VERCELLI

Vercelli, ai tempi dei Romani, era cio' che oggi e' Milano: una city ricca, colta e importante. Parola dell'archeologo Davide Casagrande che sta curando, per l'impresa edile Minoli, e sotto l'ala della Soprintendenza di Torino, gli scavi nell'area della Croce di Malta in cordo Fiume. &laqno;Senza intralciare i lavori di costruzione - dice Casagrande - stiamo procedendo con i nostri interventi programmati, e proprio ieri abbiamo portato alla luce una necropoli romana, e in particolare, un rarissimo paio di scarpe militari: le ''caligolae'', da cui viene appunto il soprannome dell'imperatore Caligola». Un ritrovamento cosi' importante, che oggi, da Torino, un restauratore del museo delle antichita' di Torino, dove, almeno per ora, finiranno gli scarponcini del militare. Il &laqno;per ora» e' la speranza della Vercelli dotta: i ritrovamenti nella zona stanno diventando sempre piu' numerosi e importanti, tanto da giustificare la costruzione di un'ala museale tutta dedicata all'epoca romana. Nell'agosto scorso, dallo scavo di un pozzo, gli archeologi Casagrande e Fabio Pistan avevano riportato alla luce monete e placche d'oro, e soprattutto, perfettamente conservati, oggetti in legno intagliati. E ora, con le scarpe, gli studiosi stanno ripescando vasi e piatti, fibbie e armi.

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"Agli scavi in corso Prestinari il relatore dedica molte interessanti immagini. Si tratta di una necropoli, poi ampliata a zona residenziale, in cui si reperiscono, tra l'altro, fosse di drenaggio, riempite di anfore o cocci, e pozzi, le cui pareti sono rivestite di pietre, o mattoni di argilla, o mattoni di legno a incastro. Le tombe contengono per lo più ceneri, ma si è riscontrata anche qualche inumazione, probabile frutto di residue tradizioni preesistenti. Son stati recuperati gli oggetti più disparati (tra cui alcune caligae: le calzature militari dell'epoca), inviati ad un centro di Como per studi più specifici." Conferenza 21/4/2004 del Dott. Davide Casagrande al Rotary Club Vercelli.