Il dibattito sul futuro del salotto buono di Vercelli

 

Piazza Cavour e la gestione del patrmonio culturale cittadino nel forum organizzato dalla redazione vercellese de La Stampa.

La lettura dei testi dei vari interventi conferma il parere negativo dei Vercellesi allo spostamento del monumento e ai lavori per trasformare la piazza in un'arena per spettacoli. Il rifiuto dell'Amministrazione di comprendere le ragioni vere dei cittadini e le vere esigenze della piazza sarà confermato dall'esecuzione dei progetti comunali, esecuzione cui si darà mano senza minimamente tenere in conto le critiche costruttive emerse dal forum, che sarà quindi un diversivo, uno specchietto per le allodole, la prova dell'incapacità di questa Amministrazione di vedere ciò che è veramente importante per la città.

 

Vc 3/2/2002

Una piazza, un monumento, il centro storico e la democrazia partecipativa di Bagnasco.

 

Sulla questione della piazza Cavour, del monumento e del forum richiesto dal Sindaco avrei qualche osservazione:

Ritengo l'intervento sulla piazza, considerata nel suo insieme, certo una delle priorità urbanistiche vercellesi, ma la fretta di concludere e realizzare un progetto per segnare con qualche cosa di visibile la fine del mandato della Giunta Bagnasco Ë forse pericolosa e controproducente per la città.

Vorrei attirare l'attenzione dei concittadini sul problema vero di Vercelli: la redazione di un piano regolatore per il centro storico che preveda criteri e valutazioni dettagliate sul tessuto urbano e sul recupero di valenze storiche, architettoniche e archeologiche che sono state per decenni ignorate e che sono in gran parte andate perdute. Salvare il salvabile e dare unità e decoro al centro significa lavorare per qualche decennio con criterio unitario sui metodi di intervento, sull'organica salvaguardia, sull'arredo, sul colore e sulle semplici insegne commerciali. Darsi regole certe dunque e strumenti affinchË ne sia controllata l'applicazione nel tempo.

Nel vicino broletto i criteri di intervento sono stati a mio, e non solo mio, avviso deleteri ed affrettati: si Ë coperto e cementificato ciÚ che delle antiche facciate si sarebbe dovuto porre in luce, trasformando un insieme architettonico da "leggere" e tramandare, in una ennesima vergogna giallastra. Interventi di facciata come questi sarebbero proprio accuratamente da evitare e ve lo confermerà qualsiasi studente di architettura del primo anno. Per piazza Cavour il pericolo Ë proprio lo stesso, tentare di far passare un progetto a sË stante centrato sulla pavimentazione, sulla disposizione dei banchi del mercato, sullo spostamento o meno del monumento, quando il resto del tessuto urbano resta del tutto deregolato. Ma concentriamo l'attenzione sulla piazza, gioiello ma non troppo, ormai. Il suo unitario insieme architettonico trecentesco Ë stato nei secoli manomesso ed alterato come del resto Ë normale che accada. Meno normale Ë la manomissione recente di singole unità con criteri del tutto opposti. Da una parte le vetrate avveniristiche inserite su di una struttura ecclesiastica trasformata in epoca napoleonica (Biver), dall'altra la ricreazione arbitraria del decoro trecentesco alla toscana (Montepaschi). Inserimenti di restauri conservativi e di particolari architettonici esposti accanto a facciate antiche in degrado, varie soluzioni di intonaco e dipintura del cotto di fantasia, esaltazione di particolari ottocenteschi, fanno dell'insieme un vero libro aperto sull'insipienza delle varie commissioni edilizie cittadine. Su una tale situazione di deregolamento non si pensi di poter dare una bella mano di giallino e di far contenti tutti. La soluzione "broletto" non Ë proponibile qui, tanto varrebbe dare mano al piccone come in via Cavour e in via Nigra e tirare su dei condomini appoggiati al tessuto medievale. Ricordo poi ai Vercellesi che la Torre dell'angelo Ë, e resta, di proprietà comunale, e dopo i consolidamenti degli anni '80, richiesti dal Gruppo Archeologico Vercellese con apposita raccolta di firme, il Comune ha smesso di occuparsene, non ha terminato i lavori per il recupero all'uso pubblico della struttura, non ha deciso che farne. Anche la Torre dell'angelo, pur essendo di proprietà pubblica, fa parte della piazza e ne determina la vista, insieme con le case che vi si legano, dove il degrado dei cotti originali ha raggiunto il massimo sopportabile, cosÏ come gli intonaci a più strati che vi si intravvedono, uno dei quali decorato a graffito e chissà forse meritevole di essere ripristinato. Anche il Comune dunque, come proprietario, non si comporta diversamente dai privati. Nel ricostruire Roma Nerone si fece carico almeno dei portici. Negli anni Ottanta ricordo che uno dei negozianti di piazza Cavour si stava attivando per ripulire la propria porzione di porticati e fece fare delle prove per disegnare i mattoni sull'intonaco. Visto ciÚ mi decisi a scrivere una letterina sul giornale locale per chiedere al Comune cosa significasse quell'intervento fantasioso. Le prove vennero cancellate e da allora non si fece più nulla per i portici, ma ben altro si fece agli edifici.

Riproporrei quindi, accanto ai cartelli gialli che segnalano i gioielli da restaurare, i cartelli neri che voleva Pino Bo, con i nomi di chi ha autorizzato abbattimenti, brutture, rifacimenti di fantasia, vetrate, sventramenti archeologici e quant'altro, e al centro della piazza vorrei fosse posta una lapide a imperitura memoria di quei magistrati cittadini che non hanno gestito il centro storico, con gli effetti visibili a tutti.

Si concentrino dunque Sindaco e Giunta sulla redazione di un piano regolatore credibile, sostenibile e avanzato su cui impostare l'edilizia, la valorizzazione e la tutela dei prossimi decenni,prevedendo con lungimiranza sgravi ed aiuti a quei privati che mettendo mano ad un tessuto urbano di origine augustea rischiano di dover gestire in proprio non solo le ristrutturazioni in presenza di affreschi, porzioni di architetture medievali, cassettonati e cotti, ma anche resti di epoca romana e stratificazioni archeologiche bimillenarie. Prevedano costoro dunque non già improvvisi fiotti di opportunistica democrazia partecipativa, che peraltro meglio sarebbe stato istituire fin dalla prima legislatura e prima di interventi di fatto irreversibili, ma strumenti, capacità e cultura all'interno degi Uffici Comunali, che peraltro ne hanno molto bisogno.

Da ultimo vorrei ringraziare Cavour, che con il suo monumento ha spinto il Sindaco a verificare, ricordando l'esperienza di Fragonara, il favore dei cittadini temendone l'ira. La questione dello spostamento infatti non Ë affatto prioritaria, se ne discuterà semmai dopo aver ridato dignità alla piazza e un futuro certo al centro storico vercellese, che Ë la vera, enorme, priorità inevasa.

I concittadini sono certo in grado di valutare autonomamente e riflettere sulla questione e forse anche di determinare con la loro opinione il giusto comportamento degli Amministratori. Facciano quindi sentire la loro voce.

 

Con osservanza

e-mail: sommogiov@tiscalinet.it

 

TESTO PUBBLICATO

(Del 13/2/2002 Sezione: Vercelli Pag. 37)

 

IL DIRETTORE DEL GRUPPO ARCHEOLOGICO VERCELLESE INTERVIENE NEL NOSTRO FORUM

´Ridare dignità alla piazza '

Sommo: questo il problema principale

 

VERCELLI

 

Un incipit super breve per lasciare spazio ai lettori sul futuro di piazza Cavour, con o senza monumento. Preghiamo perÚ i partecipanti al nostro forum di essere un po" meno prolissi, anche se comprendiamo che il bisogno di chi scrive di essere precisi e dettagliati. Ecco dunque l"assolo del direttore del Gav (Gruppo archeologico vercellese), Gianni Sommo: ´Ritengo l'intervento sulla piazza, considerata nel suo insieme, certo una delle priorità urbanistiche vercellesi, ma la fretta di concludere e realizzare un progetto per segnare con qualche cosa di visibile la fine del mandato della giunta Bagnasco Ë forse pericolosa e controproducente per la città. Vorrei attirare l'attenzione dei concittadini sul problema vero di Vercelli: la redazione di un piano regolatore per il centro storico che preveda criteri e valutazioni dettagliate sul tessuto urbano e sul recupero di valenze storiche, architettoniche e archeologiche che sono state per decenni ignorate e che sono in gran parte andate perdute. Salvare il salvabile e dare unità e decoro al centro significa lavorare per qualche decennio con criterio unitario sui metodi di intervento. Nel vicino broletto i criteri sono stati a mio, e non solo mio, avviso deleteri ed affrettati: si Ë coperto e cementificato ciÚ che delle antiche facciate si sarebbe dovuto porre in luce, trasformando un insieme architettonico da `"leggere"" e tramandare, in una ennesima vergogna giallastra. Per piazza Cavour il pericolo Ë proprio lo stesso, tentare di far passare un progetto a sË stante centrato sulla pavimentazione, sulla disposizione dei banchi del mercato, sullo spostamento o meno del monumento, quando il resto del tessuto urbano resta del tutto deregolato. Ma concentriamo l'attenzione sulla piazza, gioiello ma non troppo, ormai. Il suo unitario insieme architettonico trecentesco Ë stato nei secoli manomesso ed alterato come del resto Ë normale che accada. Meno normale Ë la manomissione recente di singole unità con criteri del tutto opposti. Da una parte le vetrate avveniristiche inserite su di una struttura ecclesiastica trasformata in epoca napoleonica (Biver), dall'altra la ricreazione arbitraria del decoro trecentesco alla toscana (Montepaschi). Inserimenti di restauri conservativi e di particolari architettonici esposti accanto a facciate antiche in degrado, varie soluzioni di intonaco e dipintura del cotto di fantasia, esaltazione di particolari ottocenteschi, fanno dell'insieme un vero libro aperto sull'insipienza delle varie commissioni edilizie cittadine. Su una tale situazione di deregolamento non si pensi di poter dare una bella mano di giallino e di far contenti tutti. La soluzione `"broletto"" non Ë proponibile qui, tanto varrebbe dare mano al piccone come in via Cavour e in via Nigra e tirare su dei condomini appoggiati al tessuto medievale. Ricordo poi ai vercellesi che la Torre dell'angelo Ë, e resta, di proprietà comunale, e dopo i consolidamenti degli anni '80, richiesti dal Gruppo Archeologico Vercellese con apposita raccolta di firme, il Comune ha smesso di occuparsene, non ha terminato i lavori, non ha deciso che farne. Anche la Torre dell'angelo fa parte della piazza e ne determina la vista, insieme con le case che vi si legano, dove il degrado dei cotti originali ha raggiunto il massimo sopportabile. Anche il Comune dunque, come proprietario, non si comporta diversamente dai privati. Riproporrei quindi, accanto ai cartelli gialli che segnalano i gioielli da restaurare, i cartelli neri che voleva Pino Bo, con i nomi di chi ha autorizzato abbattimenti, brutture, rifacimenti di fantasia, vetrate, sventramenti archeologici e quant'altro. Si concentrino dunque sindaco e giunta sulla redazione di un piano regolatore credibile, sostenibile e avanzato su cui impostare l'edilizia, la valorizzazione e la tutela dei prossimi decenni. Da ultimo vorrei ringraziare Cavour, che con il suo monumento ha spinto il sindaco a verificare, ricordando l'esperienza di Fragonara, il favore dei cittadini temendone l'ira. La questione dello spostamento infatti non Ë affatto prioritaria, se ne discuterà semmai dopo aver ridato dignità alla piazza e un futuro certo al centro storico vercellese, che Ë la vera, enorme, priorità inevasa. I concittadini sono certo in grado di valutare e forse anche di determinare con la loro opinione il giusto comportamento degli amministratori. Facciano quindi sentire la loro voce '.

 

d. b.

 TESTO SPEDITO - NON PUBBLICATO ALLA DATA DEL 30/3

 

Vercelli 10/3/2002

 

Nell'intervenire ancora una volta nel "forum" che, come la Redazione avrà compreso, forse travalica le intenzioni del giornale ma costituisce a mio avviso una delle rare occasioni di espressione democratica della Città, mi scuso per la relativa lunghezza del testo, giustificandomi con la necessità di dichiarare quanto mi sta a cuore ed esprimendo tutta la mia gratitudine al giornale che da mesi ormai ospita gli interventi dei cittadini.

Vorrei anche sottolineare la necessità che l'Amministrazione dia poi, a conclusione, delle risposte e delle spiegazioni su come intende operare e perchË.

 

 

"forum" Piazza Cavour

 

Piazza Cavour e via Crispi:"Ce n'è di che rabbrividire"

 

Mi vedo costretto a intervenire nuovamente nell'arena del "forum" per due precisazioni su argomenti che ritengo fondamentali per comprendere a fondo la situazione vercellese:

Si Ë recentemente affermato che "la disposizione centrale della statua di Cavour interrompe l'unitarietà della piazza e impedisce la fruizione di uno spettacolo da ogni suo punto", presupponendo che il rilancio della città sia legato esclusivamente alla fruizione circense della piazza per attirare flussi turistici da Torino e da Milano con manifestazioni "culturali" di qualità.

Mi permetto di sottolineare che tale visione del rilancio cittadino mi Ë totalmente estranea e temo risulti fuorviante, incentrando la soluzione dei problemi vercellesi sullo spostamento del monumento e sull'utilizzo della piazza per lo spettacolo. La piazza ha ben altre priorità di recupero che sono state sufficentemente chiarite e la città avrebbe ben altre risorse per attirare flussi turistici dai centri vicini, a patto che fossero convenientemente valorizzate le notevoli potenzialità dei musei, dei monumenti e del centro storico nel suo complesso. Questione antica e sempre di attualità sinchË non sarà risolutamente affrontata dall'Amministrazione.

Non vorrei che ancora una volta si cercasse di spostare l'asse del problema dai contenuti al contenitore prefigurando una piazza Cavour stabilmente predisposta per i giochi. Esistono altri spazi per concerti e folle oceaniche, il "salotto buono" di Vercelli va semmai protetto e riqualificato ponendo in luce tutte le sue valenze architettoniche e cancellando gli errori recenti.

Mi stupisce alquanto che ancora si ragioni in modo tanto superficiale quando Ë assodato che l'investimento sulla conservazione e qualificazione del patrimonio culturale viene considerato, in Europa e nel mondo, il business del futuro.

Allo stesso modo sono alquanto dispiaciuto di cogliere nella frase "Ce n'è di che rabbrividire", usata per informare i Vercellesi dei ritrovamenti archeologici in via Crispi, peraltro con una certa disinvoltura circa le regole della sintassi, una forte critica alle modalità della tutela del patrimonio archeologico, ponendo in relazione il caso ex Eca con quello di via Crispi, difficilmente confrontabili per livello di urgenza e per contenuti.

Anche in questo caso devo sottolineare il carattere superficiale dell'informazione per due motivi:

Il Comune di Vercelli e l'Atena sanno benissimo, o dovrebbero sapere, che quando progettano o autorizzano interventi in centro che prevedono scavi di una certa entità fatalmente devono fare i conti con le millenarie stratificazioni archeologiche della città e dovrebbero sapere anche che, a differenza di quanto accadeva negli anni Sessanta, Ë oggi molto difficile occultare i ritrovamenti. Dovrebbero dunque ormai aver capito che ciÚ comporta maggiori costi e notevoli tempi di "bonifica", pertanto facendo i loro preventivi ne avrebbero dovuto già tenere conto (ad esempio predisponendo passerelle elevate per i pedoni e fondi per lo scavo archeologico).

Mettendo in campo i disagi dei residenti di via Crispi e i ritardi del cantiere ex Eca e ponendo l'accento su di essi si esprime, anche se in modo velato, un giudizio di merito, certo non positivo, sull'azione di tutela prevista dalla legge e svolta dalla Soprintendenza.

Per quanto personalmente non sia affatto incline a tenerezze nei confronti dell'Ufficio in questione,tale metodo di informazione rischia di gettare un'ombra di futilità e sostanziale inutilità sugli sforzi dello Stato nello svolgere, pur fra molte difficoltà, il suo compito nei confronti del Patrimonio Archeologico Nazionale. Questo tipo di informazione, oltre ad essere inaccettabile ed incompleta per la forma ed i contenuti espressi, avvalora un modo di pensare comune a molti concittadini, e non per questo corretto, che di fatto tende a giustificare i metodi spicci del passato che tanti danni hanno provocato al Patrimonio Archeologico locale.

Vorrei a tal proposito ricordare ai Vercellesi, abitanti della città più antica del Piemonte, che la nostra Associazione da anni si batte per costituire il Museo Archeologico, accanto alle collezioni Leone e allo splendido museo del Duomo, e per far rientrare a Vercelli le opere d'arte ed i manufatti che da anni giacciono nei depositi della Soprintendenza. Forse che il secondo Museo Archeologico della regione non costituirebbe un'attrattiva valida per il flusso turistico da Milano e Torino, tenendo presente che gli indici delle visite museali in Italia sono in netto e costante rialzo?

Mettiamo poi in conto le imponenti banchine portuali scoperte a Porta Casale, i resti dell'anfiteatro e le mura con torri e fossato di via Sella, dove peraltro occorrerebbe approfondire lo scavo, la "domus" di S. Stefano e otteniamo una importante vocazione archeologica della città che vine sistematicamente negata mettendo la testa nella sabbia (subendo e non gestendo il problema), e non certo per favorire il rilancio di Vercelli, "città d'arte" ma solo nelle pie intenzioni dei pieghevoli elettorali.

Non si lascino quindi ingannare i concittadini,la sistemazione della piazza Ë uno specchietto per allodole e nasconde la più totale insipienza dell'Amministrazione nella gestione dei reali giacimenti culturali vercellesi.

 

 

 

Giovanni Sommo

sommogiov@tiscalinet.it

www.archeovercelli.it

 


Testi tratti dal sito www.lastampa.it

aggiornato al 30/3/2002

 Del 8/1/2002 Sezione: Vercelli Pag. 37

 

PARERI CONTRAPPOSTI ANCHE SUL MANTENIMENTO DEL MERCATO DOPO LA RISTRUTTURAZIONE DELLA PIAZZA

Monumento, la città si divide

Un successo il "Forum" del nostro giornale

 

VERCELLI I vercellesi considerano, eccome, piazza Cavour come l"estensione della propria casa, il salotto buono da esibire agli amici in visita da altre città, il cuore della storia locale, da trattare con cura e riguardo, non fosse altro che per l"età. Lo dimostrano le decine di fax, e di e-mail in arrivo nella posta elettronica e le telefonate e le lettere di chi preferisce i sistemi più tradizionali. Ecco allora cosa consigliano al sindaco i suoi cittadini. Antonino Vitale intanto rigira la domanda all"amministrazione comunale: ´Non sono ancora riuscito a capire - dichiara - perchË lo volete spostare. A me sta bene cosÏ. Poi aggiunge: ´Piuttosto cosa aspettate ad abbattere quel vero obbrobrio di `"tempio dorico" sede dell"agenzia della Cassa di risparmio? Ecco fate proprio cosÏ, e lasciate in pace Cavour '. Un suggerimento chiaro, che non pochi vercellesi si sussurrano quando volgono lo sguardo verso la sede ristrutturata di Biverbanca. Patrizia, che chiede l"anonimato, gli dà ragione e aggiunge lapidaria: ´Non spostate il monumento, ma trasferite pure il mercato in viale Garibaldi '. Un altro difensore delle tradizioni Ë il poeta Gianni Corradini, che esprime il suo ´no ' al trasloco il versi. Scrive: ´Una nuova immagine / infatti ti attende / cara piazza Cavour / forse la più amata/della nostra città / Fulcro di incontro / di giovani e anziani / ti prego quindi rimani / sai fedele nei secoli / E con la tua statua / e con il tuo mercato / poichÈ sei il cuore / di questa nostra realtà '. Dunque un doppio no per Gianni Corradini, che vede nella piazza grande, cosÏ com"Ë, il luogo ideale ´di incontro, di commercio e di dialogo '. In sintonia con Vitale, Corradini e la signora Patrizia anche Laura Moschetti, funzionario di banca, che spiega in modo chiaro e semplice: ´Vedo Cavour nella piazza da quando sono nata, e mi piace lÏ dov"Ë. Forse qualcuno puÚ pensare che statua risorgimentale e Torre dell"Angelo stonino cosÏ vicini, ma a me sembrano esprimere anche in termini architettonici le diverse anime dei vercellesi. E quindi no, non lo sposterei proprio '. Tutti contrari? Niente affatto. Pino Vaianella rivendica (prove alla mano) la primogenitura dell"idea di spostare il monumento dello statista in un angolo della piazza. E cosÏ Vaianella, che ha fatto parte del Comitato promotore per l"inaugurazione della statua (nel 1864 i vercellesi se la trovarono semplicemente lÏ) ricorda un suo scritto dell"ormai lontano giugno 1996. ´Avevo fatto un sogno - racconta -. percorrevo via Piero Lucca verso corso Libertà. Giunto all"altezza di via Cavour, all"imbocco della via, mi sono trovato davanti alla marmorea figura del noto statista '. Un sogno premonitore (e di certo anche un desiderio), visto che oggi la statua, secondo il progetto degli architetti torinesi, dovrebbe proprio andare a collocarsi in via Cavour, dopo aver perso parte della propria monumentale base. Anche Tiziana Grolla Ë favorevole allo spostamento. Motiva cosÏ la sua scelta: ´Sono innamorata della piazza ristrutturata di Vigevano e penso che anche la nostra agorà potrebbe sembrare più grande e più bella senza la statua di Cavour, che poco ci azzecca come stile e periodo storico. ´Non solo - aggiunge - ora il basamento del monumento Ë diventato il punto d"incontro notturno di molti giovani, che poi disseminano cartacce e bottiglie ovunque, e che che con i loro schiamazzi tengono svegli i residenti. Un"occasione d"oro per farli sloggiare '. E il mercato? Risponde Tiziana Grolla: ´Le bancarelle stanno bene dove sono: con i loro colori ravvivano la piazza e richiamano gente. Ma, almeno dopo il restyling, gli ambulanti dovrebbero impegnarsi a tenere in ordine e ben pulita tutta l"area '.

Donata Belossi

 

(Del 9/1/2002 Sezione: Vercelli Pag. 33)

 

 

UN PARERE PRESTIGIOSO: DA 150 ANNI, L"ISTITUTO E" FEDELE CUSTODE DEI ´PATRII MONUMENTI ' DELLA CITTA"

Corio: non spostate Cavour dalla piazza

Il presidente del Belle Arti interviene nel ´Forum ' della Stampa

 

VERCELLI Sul futuro di piazza Cavour, con o senza il monumento dello statista, Ë parso essenziale acqusire il parere del presidente delle Belle Arti, Amedeo Corio. L"istituto, nato 150 orsono, Ë il fedele custode dei ´patrii monumenti ' e delle opere d"arte vercellesi. ´Accolgo con piacere la notizia che l'Amministrazione comunale intende por mano alla sistemazione di piazza Cavour per restituirla all'antico splendore - ci ha risposto Amedeo Corio -. L"intervento quanto mai necessario Ë la logica continuazione delle recenti belle pavimentazioni realizzate in diverse vie del centro cittadino. La nuova sistemazione della piazza non potrà non essere rispettosa di un contorno e di uno spazio che hanno visto gli eventi più importanti della vita della città, e che gli abitanti hanno ormai elevato a simbolo stesso di Vercelli. Ma, come per ogni intervento su architetture e ambienti antichi, occorrerà agire con particolare attenzione e prudenza '. In che modo? ´Intanto bisgna domandarsi a quale splendore si vuole restituire la piazza. Non certo a centro del castrum romano e della medioevale Piazza Maggiore in terra battuta, ma bensÏ, penso, all'allestimento ottocentesco che, anche secondo una corretta filosofia del recupero e del restauro, abbiamo il dovere di lasciare alle generazioni future '. Quindi Corio spiega: ´La vecchia pavimentazione in ciottoli di fiume con guide carraie in pietra, tecnica costruttiva tradizionale delle nostre città di pianura (Vigevano, Pavia), se ben risistemata puÚ risultare la più corretta, confermando le `"lose"" e riducendo il diametro dei ciottoli. Circa l'ipotizzato spostamento del monumento a Camillo Benso, nel ricordare quanto il territorio vercellese debba al grande statista, fondatore dell'Associazione di Irrigazione Ovest Sesia e della moderna risicoltura, pare opportuno evidenziare la asimmetricità della piazza porticata, su cui prospettano facciate medioevali, ottocentesche, neoclassiche, e la grande accortezza con cui, 150 anni or sono, furono posizionati l'alto basamento e il gruppo scultoreo, in maniera tale da divenire punto focale di attenzione e da ridurre la percezione delle irregolarità formali dello spazio, delle pendenze dell'acciottolato e delle cortine perimetrali degli edifici '. Dunque cosa comporterebbe la rimozione del monumento? ´Credo che snaturerebbe un assetto urbanistico ormai storicizzato, mentre il posizionamento decentrato ne muterebbe completamente la prospettiva, impedendo di cogliere i corretti rapporti dimensionali del basamento e del gruppo statuario, rendendolo assolutamente sproporzionato. La riprovevole tentazione di ridurre il basamento del monumento sarebbe non idonea nÈ dal punto di vista stilistico nÈ da quello delle lettura dell'opera. Si farebbe a rovescio quanto accadde in epoca fascista nell'issare sull'alto basamento della fontana di Piazza Roma il gruppo bronzeo del Gartmann: sarebbe auspicabile che invece di porre mano al monumento di Cavour si ponesse mano invece al restauro e alla ricomposizione della fontana Gartmann '. E il mercato? ´Dopo gli interventi di sistemazione della piazza sono dell'idea che l'appuntamento bisettimanale, momento storico di vita cittadina, rimanga nella sede tradizionale, certo riorganizzato e con più ordine '.

 

d. b.

 

 

(Del 10/1/2002 Sezione: Vercelli Pag. 37)

 

 

DOPO L"AUTOREVOLE INTERVENTO DEL PRESIDENTE DEL BELLE ARTI CORIO ALTRA RAFFICA DI PARERI ALLA NOSTRA REDAZIONE

Statua di Cavour: una e-mail anche a Sgarbi

Il Forum aperto dalla Stampa coinvolge il sottosegretario ai Beni Culturali

 

 

 

VERCELLI

 

La sorte di piazza Cavour scuote la tradizionale flemma dei vercellesi. Dopo l"intervento pubblicato ieri del presidente delle Belle Arti, oggi piovono altre valanghe di lettere da conteggiare nel nostro forum, e tutte (almeno in questa tornata) esprimono contrarietà al trasloco di Cavour. Lapidario Virgilio Corona, classe 1913, come ci tiene a sottolineare: ´Il monumento non deve essere spostato. Invece in merito al mercato bisettimanale dovrebbe essere collocato in viale Garibaldi '. Più articolata la risposta di Marcello Uga, che ci scrive: ´Piazza Cavour Ë una bellissima piazza e il monumento al centro ne Ë un arredo naturale. E poi Ë lÏ da sempre ed Ë un simbolo e un riconoscimento al grande statista '. Secondo il signor Marcello il problema dell"agorà Ë un altro. Infatti continua: ´Oggi la piazza Ë un luogo morto, manca di movimento. Per farlo rivivere ci vorrebbero locali pubblici, ristoranti e negozi illuminati fino a tarda sera, e la gente, che frequenti la piazza e ne goda la bellezza, l'aria sofisticata ed elegante '. Quindi un invito pressante: ´Provate a fermarvi una sera all"inizio di via Cavour: la statua e la torre dell"Angelo illuminata creano un"immagine suggestiva come poche ne ho viste. Facciamo vivere questa piazza!. E poi c"Ë G.B, che pur volendo rimanere un vercellese qualunque, ha le idee chiare e annuncia: ´Ho inviato un e-mail informativa a Vittorio Sgarbi, sottosegretario ai Beni Culturali, pregandolo di intervenire ad evitare lo spostamento del monumento '. Secondo G.B. ´ben venga la ristrutturazione della pavimentazione in acciottolato e legno, o anche in cotto, ma il monumento a Cavour non deve assolutamente essere rimosso dal centro della piazza a lui intitolata, per evidenti ragioni storiche e affettive '. ´Non solo - prosegue la lettera - ma si dovrebbe ripristinare l"assetto originario con le colonnine e le catene, che ben delimitavano e valorizzavano la statua. Sarebbe cosÏ possibile vietare l"accesso al basamento, migliorandone la salvaguardia '. Quindi il signor G.B. ricorda che la spesa per la realizzazione del monumento venne sostenuta per metà dall"amministrazione comunale dell"epoca, e per l"altra metà dall"Associazione d"irrigazione Ovest Sesia, fondata proprio dal conte di Cavour. E il mercato? Risponde: ´L"antico mercato con le coreografiche bancarelle puÚ ancora esistere? Se sÏ, la piazza andrebbe riservata a loro, mentre i furgoni e i campers con relative esposizioni potrebbero essere meglio sistemati lungo viale Garibaldi o della Rimembranza '.

Donata Belossi

 

(Del 11/1/2002 Sezione: Vercelli Pag. 37)

 

 

ALTRI PARERI DEI CITTADINI VERCELLESI AL FORUM APERTO DALLA STAMPA

´Il monumento a Cavour non dev"essere spostato '

 

 

VERCELLI

 

Arrivano, a valanga, i suggerimenti dei vercellesi su futuro assetto di piazza Cavour dopo la ristrutturazione annunciata dal sindaco. E, ormai Ë assodato, la maggior parte si dichiara contraria allo spostamento della statua a Cavour, mentre sul mercato i pareri sono diversi. Ecco che cosa ci ha scritto l"avvocato Carlo Olmo: ´Seguo con interesse e sconcerto il pregevole spazio che viene dedicato dalla Stampa come Forum alla tematica dello spostamento o meno delle statua di cavour dall"omonima piazza di Vercelli. Interesse perchË la Stampa riesce sempre a dare un risalto di qualità a considerazioni su fatti che diventano patrimonio dell"opinione pubblica, creando anche un rapporto vero e interattivo con i cittadini. Sconcerto perchË - al di là che lo spostamento o meno delle statua possa fra parte di un progetto comunale di risistemazione urbana della città (cosa che a noi comuni mortali vercellesi non Ë dato sapere, ma solo oggetto di costosissime consulenze a professionisti sempre esterni a Vercelli!) - sono convinto che ben altri problemi questa città presenta ogni giorno sul tavolo degli amministratori a partire da quello ormai endemico sul lavoro '. Continua Olmo: ´Tralasciando le polemiche, sono totalmente contrario allo spostamento di Cavour. Sarebbe, secondo me, un segno comunque di distacco, se non spregio, verso la città, i suoi simboli, e nei confronti della raffigurazione di uno statista fondamentale nella storia della patria. Tutte le pubblicazioni illustrate su Vercelli rappresentano la basilica di Sant"Andrea e la statua di Cavour '. Giovanni Serone, afferma: ´Sono assolutamente contrario allo spostamento del monumento, mentre dico che il mercato deve andare fuori: in nessuna città, vedi ad esempio Biella, il centro storico Ë occupato dalle bancarelle. Il monumento invece Ë una parte essenziale del contesto perchË tutti i vercellesi viventi l"hanno sempre visto lÏ. Invece, se proprio si vuol fare qualcosa, si abbattano quegli obbrobriosi capitelli della Biverbanca. Condannerei senza clemenza gli amministratori che hanno concesso di ristrutturare in tal modo quell"edificio '. Infine, Laura Corona: ´Il parere mio, e di tutto il mio nucleo familiare, Ë che la statua di Cavour non debba essere spostata '.

 

d. b.

 

(Del 12/1/2002 Sezione: Vercelli Pag. 37)

 

 

PARERI DISCORDI INVECE SUL MERCATO CHE ALCUNI VORREBBERO DECENTRARE IN ZONE CON PARCHEGGI

Pioggia di no al trasloco di Cavour

Interventi dei lettori a difesa della tradizione

 

VERCELLI

 

Ancora e ancora lettere (come dubitarne?) per il forum lanciato dalla Stampa sul futuro di piazza Cavour: con o senza monumento resterà davvero il simbolo della città, visto l"affetto, la competenza e il fervore con cui i nostri lettori partecipano al dibattito che si Ë aperto sul progetto del Comune di rifare il look alla piazza grande. Oggi tra le e-mail c"Ë quella del professor Giovanni Ferraris di Prarolo. Scrive: ´Di ritorno da un impegno all"estero, ho letto gli arretrati di notizie locali. Mi rallegro che La Stampa abbia aperto una discussione sulla sistemazione di piazza Cavour; sono certo che chi detiene il potere decisionale vorrà tenere conto del parere espresso dai fruitori di tale spazio pubblico '. Certamente sÏ, possiamo rassicurare il signor Ferraris, visto che lo stesso sindaco, in un"intervista rilasciata alla Stampa, ha dichiarato che un"impresa radicale come il restyling annunciato nella piazza ha bisogno del consenso della gente. Quale il parere del professore di Prarolo? ´Direi che sono completamente d"accordo - continua - con l"intervento del geometra Amedeo Corio, per altro espresso con competenza professionale in qualità di presidente del Belle Arti, istituzione che ha appunto il compito statutario di vigilare sui monumenti cittadini '. Dunque, no al trasloco di Cavour dal centro della piazza. E sulla sorte del mercato? ´Un alleggerimento - conclude Giovanni Ferraris - potrebbe essere opportuno. Il mercato potrebbe essere limitato ad alcune classi merceologiche più tradizionali, spostando altrove le altre '. Poi nel confronto interviene anche Gian Carlo Pane. ´Da vecchio vercellese - scrive - gradirei esprimere il mio modesto parere: rifarei l"acciottolato senza spostare il monumento a Cavour dal centro della piazza. Per quanto riguarda il mercato, lo sposterei definitivamente in corso Magenta, oppure nella zona cascina Borghetto '. PerchË mai? ´In caso di emergenza nei giorni di mercato - spiega Pane - vigili del fuoco e ambulanze non hanno accesso alla piazza e nelle vie limitrofe. Invece in via Magenta o vicino a cascina Borghetto esistono aree di parcheggio. E poi a fine mercato non rimarrebbero rifiuti ingombranti su tutta la piazza '. Ma non sono luoghi un po" troppo decentrati? ´Si potrebbe ovviare - conclude Pane - con bus navetta per i pedoni '. Infine, almeno per ora, il consiglio di Rita De Simone. ´Il monumento - afferma - deve essere lasciato dov"Ë anche dopo la ristrutturazione, perchË Ë e deve rimanere `"piazza Cavour"". Idee chiare anche sul mercato: ´A mio parere andrebbe spostato su viale Garibaldi perché la disposizione delle bancarelle sarebbe più razionale e quindi più agevole l"acquisto per i clienti '.

 

d. b.

 

(Del 16/1/2002 Sezione: Vercelli Pag. 39)

 

 

CONTINUA AD ESSERE AFFOLLATO IL FORUM APERTO DALLA STAMPA SULL"ASSETTO FUTURO DELL PIAZZA

´Spostare Cavour? Un affronto '

Ci scrive una discendente del cocchiere del Conte

 

Piermario Ferraro

 

Non conosce sosta il Forum aperto dalla Stampa per dare la possibilità ai cittadini di pronunciarsi sull"assetto di piazza Cavour (con il monumento o senza? Con il mercato oppure no?) dopo la ristrutturazione annunciata, per il prossimo anno, dal sindaco Bagnasco. In questi giorni siamo inondati di lettere, fax, telefonate e e-mail. I lettori si schierano: chi in modo sintetico, chi con qualche approfondimento, chi, addirittura, in versi. Ecco, nell"ordine in cui li abbiamo ricevuti, i nuovi interventi. Annamaria Muccino ci scrive: ´Tengo a ricordare che il problema, fonte di diatribe, venne affrontato dall"amministrazione comunale a fine anno `98, promuovendo a livello nazionale un concorso di idee a premi affinchË professionisti, architetti e ingegneri, presentassero opportuni progetti di interventi per rendere la piazza più prestigiosa e vivibile al meglio dai vercellesi. Parteciparono numerosi esperti, singolarmente o in associazione, proponendo le soluzioni più disparate e si qualificÚ, su giudizio di un"apposita commissione esterna alla città, vincitore del concorso un gruppo di studio di architettura di Torino, che proponeva soluzioni alquanto radicali, comprendenti lo spostamento del monumento a Cavour '. Continua Annamaria Muccino: ´Al contrario, il progetto classificatosi al secondo posto, e che personalmente condivido, fu quello del vercellese architetto Marcello Marino, in associazione con l"architetto Daniela Restano, di chiara impostazione conservatrice, che proponeva il mantenimento del monumento là dove Ë sempre stato e dove si trova tuttora, migliorando nel contempo pavimentazione, illuminazione e fruizione dell"intero spazio urbano. Questi lavori furono oggetto di consegna di riconoscimenti nonchË di esposizione a livello di mostra sotto i portici della piazza Cavour e successivamente presso il museo Leone. Ci si chiede allora oggi il perchË di tutto questo rumore sullo spostamento o meno del monumento a Cavour quando, già a suo tempo, si Ë dimostrato rispecchiante quelle che oggi paiono essere le preferenze dei vercellesi '. Il nuovo ´rumore ', rispondiamo alla nostra cara lettrice, Ë perchË adesso, su incarico della giunta, il pool di architetti ´dalle soluzioni alquanto radicali ' Ë passato alla fase progettuale operativa. Ed ecco un altro parere che ci arriva ´da una vecchia insegnante, ultima discendente del cocchiere privato della tenuta del Conte di Cavour a Leri '. La signora, che preferisce non comparire con nome e cognome sul giornale, osserva: ´Mia nonna, il cui nome, stranamente maschile, era stato suggerito dal Conte, mi raccontava dei suoi incontri, da bambina, con l"illustre personaggio e di come Cavour amasse `"smaltire"" a Leri le arrabbiature con i reali. Per questo, in famiglia, abbiamo sempre avuto un"autentica venerazione per Cavour. Oltre a non capire i motivi che dovrebbero portare al `"trasloco"", per noi sarebbe quasi un affronto assistere allo spostamento del monumento dalla piazza '. La pensa nello stesso modo Ebe Morano che afferma di pronunciarsi anche a nome del marito: ´Sono perfettamente in linea con la tesi del geometra Corio. La piazza dovrebbe rimanere cosÏ com"Ë, monumento di Cavour compreso. Anche il mercato dovrebbe restare nella piazza, magari con qualche aggiustamento a livello di spazi. Se proprio si devono stanziare congrui finanziamenti, essi dovrebbero riguardare piuttosto il recupero e la salvaguardia della Torre dell"Angelo '. Potete inviarci i vostri suggerimenti per posta scrivendo a ´La Stampa, via Duchessa Jolanda 20, Vercelli '. Fax: 0161.257.009. E-mail: vercelli@lastampa.it.

Donata Belossi

 

 

(Del 17/1/2002 Sezione: Vercelli Pag. 37)

 

 

FORUM: TRA GLI INTERVENTI ANCHE QUELLO DELL"ANTIQUARIO UGO DONATI

´Non assassinate Cavour '

Lettere e poesie sul futuro della piazza

 

VERCELLI

 

Piazza Cavour nel cuore di Vercelli e in quello dei vercellesi, a ben valutare la pioggia di e-mail, lettere, telefonate e persino poesie che arrivano in redazione per riprogettare l"agorà più bella e antica del capoluogo. Ed ecco gli interventi in ordine di arrivo. Ci scrive Ugo Donati, qualificato antiquario vercellese d"antica pezza: ´Ho letto che il monumento di piazza Cavour corre il rischio di essere rimosso. Quale sia la ragione del suo eventuale trasferimento non Ë nota, certo Ë che, a parere non solo mio personale, l"aspetto della piazza verrebbe sgradevolmente alterato dalla immediata evidenza della congerie di stili e di forme dei fabbricati che la compongono. Prima non sarebbe meglio ridare vita alla fontana del Gartman di piazza Roma?ª. Alla domanda, retorica, già proposta in altri interventi qualificati, come quello del presidente del Belle Arti, Amedeo Corio, non si dovrebbe forse rispondere ´sϪ? Poi, per fax, Ë giunta alla Stampa una poesia in dialetto, ´L"ambulin dla sità ', di Renato Piacco. ´J"hu avu" santur/ch"a j siju spustà/"l monument a Cavour e i banc dal marca./L"efet l"è na bomba/par giuvu e ansian;/sa rvoltu `nt la tomba/i nos mort biciulan/. Più chiaro di cosÏ il signor Piacco non potrebbe essere. Quindi consiglia: ´VurÈi andË avanti/ma vardesi `ndarÈ!/Paroli santi/di vecc ranatȪ. Dunque un appello a non cancellare il passato e la storia della città. ´La piasa l"Ë bela/cusÏ mË ch"a l"Ë./Che sens sassinËla/sensa gnanca `n perché". E sul mercato? ´I banchet e la gent/i portu la vita./Guai deji da ment/a chi dis ch"a le cita '. Poi un consiglio al sindaco: ´La gran nuvità/ a l"Ë `l paviment/ch"a `l dev essi rangià,/àutar che ...`l monument!ª E ancora, nel dibattito arriva un parere sottoscritto da 35 firme, tra le quali riusciamo a decifrare quelle di Anna Francese, Mina Pavese, Maria Ranghino, Rosina Trombin, Teresa Rossini, Ester Guala, Rosa Pia Guala, Domenica Provenzano, Vittorio Vidano, Marilena Vitali, etc.: ´A nostro parere piazza Cavour deve essere destinata a salotto della città, sviluppando una fattiva collaborazione tra commercianti e Comune di Vercelli. Le iniziative da mettere in campo possono essere molteplici e spetta all"amministrazione comunale accogliere e sviluppare ogni possibile elemento innovativo capace di rendere più vivace il cuore della città '. Sul mercato scrivono: ´Gli ambulanti dovrebbero tornare in viale Garibaldi, dando una nota di colore alla città in una zona di grande passaggio e vicina alla stazione ferroviaria '.

 

d. b.

 

(Del 19/1/2002 Sezione: Vercelli Pag. 39)

 

 

UNO STUDENTE IN ARCHITETTURA: IMPORTANTE CONSERVARE LE STRATIFICAZIONI STORICHE DEL CUORE DI VERCELLI

´Piazza Cavour, bella cosÏ com'é

Continua il Forum fra i lettori aperto dalla Stampa

 

 

 

VERCELLI

 

Riprendiamo a dar voce ai lettori che partecipano al nostro forum sul futuro di piazza Cavour. Sommersi, felicemente, di fax, e-mail ma anche di lettere d"antan scritte a mano, pubblichiamo i pareri dei vercellesi, in ordine cronologico. Lo scritto più ´vecchio ' Ë quello di Elverino Tagliabue che ci dice: ´Desidero esprimere la mia opinione, condivisa dai miei familiari: il monumento non deve essere spostato nË eliminato, un monumento, soprattutto dedicato ad un uomo che ha fatto molto per la nostra terra, abbellisce la piazza. Quando l"acciottolato e le lose saranno risistemate a dovere avremo veramente una bella piazza. Per quanto riguarda il mercato, io personalmente lo sposterei in viale Garibaldi, mentre mia moglie suggerisce di lasciarlo lÏ, con le dovute modifiche per la viabilità di eventuali mezzi di soccorso '. Poi la lettera di un"altra coppia, Eugenia Bogliani e Rino Bosso. ´Piazza Cavour Ë sempre stata al centro della vita cittadina. Noi siamo nati e cresciuti a Vercelli e abbiamo convissuto con questo monumento in questa piazza: Ë importante dunque che anche ai nostri figli e nipoti sia consentito di avere sotto gli occhi la stessa piazza con lo stesso monumento, cosÏ come ce li hanno tramandati i nostri nonni. PerchË distruggere ciÚ che ormai appartiene alla storia della nostra città? Cui prodest? Ci auguriamo che il sindaco e le autorità competenti vogliano rassicurarci sulla inamovibilità del nostro Cavour e per questo li ringraziamo fin da ora '. Meno cuore e più studi tecnici nel giudizio di Ettore Valori, studente universitario di Architettura, che giunge comunque alle stesse conclusioni delle famiglie Tagliabue e Bosso. Ecco il suo articolato commento alla proposta di togliere Cavour dal centro dell"agorà. ´Piazza Cavour - scrive Valori - ricca di una storia millenaria, non conserva in alcun modo un assetto unitario di una determinata epoca, piuttosto una serie di stratificazioni storiche che ci hanno lasciato una piazza porticata di concezione medioevale, con edifici che portano testimonianze di epoche e stili diversi, dal XIV secolo fino al primo Novecento. La Torre dell"Angelo, per esempio, Ë trecentesca, ma ha un sopralzo medievaleggiante di tradizione eclettica; la pavimentazione Ë ottocentesca o forse precedente. Consapevole di questa complessità, penso che sia inaccettabile ripristinare, a scelta, un assetto particolare di un presunto glorioso passato, sia esso romano od ottocentesco, per due motivi fondamentali: in primo luogo tale scelta sarebbe arbitraria e soggettiva, in secondo luogo non Ë mai esistita una situazione unitaria e immobile, ma Ë sempre esistita una piazza contemporanea ad ogni tempo, con le sue progressive trasformazioni. A partire dal XIX secolo, da quando cioË nacque il restauro, tale concezione ha dato spesso risultati distruttivi sugli edifici e in questo ambito si colloca il restauro di Palazzo Centoris.(...) Alla luce di queste osservazioni la mia opinione Ë che si debba cercare di conservare la piazza con le sue stratificazioni storiche e architettoniche, e progettare il nuovo dove necessario, in rapporto dialettico con l"esistente e con la consapevolezza della contemporaneità della città, secondo la moderna teoria della conservazione. In particolare penso che la pavimentazione attuale debba essere mantenuta (non rifatta uguale), rifunzionalizzando i punti critici con tecniche conservative e che il monumento, punto focale della piazza, non sia spostato da una posizione giustificata anche dall"andamento dei percorsi carrabili '.

Donata Belossi

 

 

(Del 23/1/2002 Sezione: Vercelli Pag. 41)

 

 

NIENTE TRASLOCO PER IL MONUMENTO, SI" INVECE AI RESTAURI E AD UNA PAVIMENTAZIONE PIU" SOLIDA

Triste la piazza senza Cavour

Continua il forum tra i lettori sullo spostamento

 

VERCELLI

 

Adesso che lettere, e-mail e fax sulla sorte di piazza Cavour sono diventati un fiume in piena, non riusciamo a trascrivere puntualmente tutti i consigli, i pareri, le disamine architettoniche o del cuore, che ci arrivano in redazione. Di sicuro, tutti gli scritti saranno pubblicati, magari anche in una pagina dedicata solo al nostro forum. Intanto ecco cosa ci dicono i lettori. ´Grazie cara Stampa - esordisce Giovanna Corradino - per il forum che dà modo ai vercellesi di esprimere il loro parere nel progetto di ristrutturazione di piazza Cavour. Condivido in pieno quanto egregiamente espresso dal presidente dell"Istituto di Belle arti Amedeo Corio: il monumento a Cavour deve rimanere dov"Ë attualmente. Senza questo monumento, pregevole opera dello scultore Villa, la piazza non acquisterebbe certo splendore, anzi risulterebbe più squallida. I torinesi (che hanno vinto la gara di progettazione, ndr) saranno senz"altro validissimi ma sono estranei alla sensibilità e alla cultura vercellese '. Cosa propone in alternativa Giovanna? ´Il recupero della facciata di alcuni edifici - si legge -: all"imbocco di via Gioberti Ë cadente la bella decorazione in cotto, va curata la Torre dell"Angelo e il relativo accesso sotto i portici '. Quindi la signora vorrebbe per la piazza una pavimentazione solida ´senza il rischio di sprofondare nelle ...terme romane '. E il mercato? ´Ovunque, purchÈ sia più ordinato '. Più lapidaria la lettera di Carla Capriolo: ´Manterrei - suggerisce - il monumento di Cavour al suo posto e l"attuale acciottolato; non farei scivoli in legno verso i portici, ristrutturerei l"orribile facciata della banca, e manterrei il mercato lÏ dov"Ë perchË cosÏ Ë accessibile a tutti i cittadini '. Poi c"Ë la lettera piena di interrogativi di Adriano Mentigazzi e Giovanni Roncarolo, che ci scrivono da Bordighera, interessati a far trionfare ovunque, anche in piazza Cavour, l"arte e il bello stile. Ci chiedono: ´In futuro, con qualsiasi amministrazione, la piazza rimarrà senza macchine? sarà ritenuto opportuno di passare da Ztl a isola pedonale? In una piazza secentesca si vorrà mantenere l"arredo ottocentesco? E" meglio rifare l"acciottolato oppure pavimentare con pianelle di pietra, come a Treviso, Padova, Udine, Rimini? Lasciare il monumento dov"Ë potrebbe essere, come scelta locale, un ibrido, ma verrà accettata dalla Sovrintendenza questa soluzione? PerchË con opportuni sondaggi, anche a raggi infrarossi, non riportare alla luce alcune vestigia romane, come in altre città? PerchË non concedere agli ambulanti stanziali, come in molti centri europei, il mercato giornaliero su una parte della piazza? E perchË per il mercato bisettimanale non attrezzare bene il cosiddetto parcheggione, che insiste a ridosso del centro storico? Soluzioni semplicistiche non esistono: compito di un"amministrazione Ë quello di educare i cittadini al bello senza indulgere a troppo facili sentimentalismi legati forse all"egoismo di perpetuare i ricordi giovanili. E le prossime generazioni che diranno? Riteniamo che anche Sgarbi, del quale non approviamo il modo di porsi, ma che in materia Ë certamente dotto, vorrebbe il rispetto dell"assetto iniziale della piazza senza gli orpelli ottocenteschi '. Lo spazio che ci resta a questo punto Ë piccolo per ospitare un altro scritto. Allora lanciamo un appello a G.A. che ci ha inviato un fax senza perÚ indicare le proprie generalità: la sigla non basta. Se perÚ G.A. vorrà riscriverci, gli garantiamo la pubblicazione dello scritto in forma anonima.

 

d. b.

 (Del 24/1/2002 Sezione: Vercelli Pag. 39)

 

 

PRIMO SUMMIT FRA L"ASSESSORE VITTONE E LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

E' lite sul futuro del mercato

Gli ambulanti: no al trasloco da piazza Cavour

 

VERCELLI

 

Primo summit in Comune sul futuro del mercato bisettimanale, e primo scontro tra le parti, anche se l"assessore al Commercio Mino Vittone richiama alla calma. ´E" stata solo una riunione preliminare - commenta - dove abbiamo espresso le preoccupazioni dell"amministrazione per l"attuale sistemazione delle bancarelle, e abbiamo ascoltato le categorie '. A confrontarsi sono stati chiamati Ascom e Confesercenti, Unione artigiani e Cna, e le associazioni degli agricoltori. In buona sostanza Vittone ha annunciato che entro la fine dell"anno il mercato di piazza Cavour dovrà essere trasferito per far spazio ai lavori di ristrutturazione dell"antica agorà. Dove andranno nel frattempo gli ambulanti? Risponde l"assessore: ´Sarà il Consiglio a deliberare quali saranno le aree mercatali perchË in discussione non c"Ë solo lo spazio da destinare alle bancarelle di piazza Cavour, ma va rivisto anche quello occupato dai banchi di ortofrutta in piazza Mazzini e in corso San Martino '. Due le richieste ´inderogabili ' emerse dagli ambulanti di piazza Cavour: che la nuova sede non sia troppo lontana dal centro (mai nel Piazzale Divertimenti) e che sia subito definitiva. ´Possia

mo assicurare - dice ancora Vittone - la massima attenzione per le richieste, che perÚ devono coniugarsi con la necessità di sicurezza e di parcheggi per la città '. Tra le soluzioni possibili, in alternativa a piazza Cavour, si parla di un ritorno lungo viale Garibaldi (che sarebbe il più gradito),

oppure di via Gioberti, oppure di via Galileo Ferraris. Tiepido il commento dell"Ascom: ´Per ora - dice Felix Lombardi - attendiamo che il Comune avanzi delle proposte concrete '. Invece sono già in fibrillazione gli ambulanti, disposti, almeno alcuni, a farsi incatenare al monumento piuttosto che a trasferirsi un"ennesima volta.

 

 

d. b.

 

 

(Del 26/1/2002 Sezione: Vercelli Pag. 37)

 

 

 

´Non mandate Cavour in esilio '

Appello del presidente Amici dei musei perchè l'antica piazza non sia snaturata

 

VERCELLI

 

Riprendiamo il forum lanciato dal nostro giornale sul futuro di piazza Cavour, con o senza monumento allo statista che oggi domina il centro dell"agorà. Ci scrive Arturo Dazza, presidente Amici dei musei Vercelli: ´Le ultime notizie del monumento di piazza Cavour sono veramente allarmanti. Per oltre cento e più anni, da quando era stato sistemato nel posto attuale, troneggia nella piazza che da lui prende il nome. I vercellesi non hanno mai avuto nulla da ridire: il punto scelto allora da competenti e di buon gusto non era sbagliato '. Quindi ricorda: ´In Italia i monumenti sono per il 95 per cento posti nel centro delle più belle piazze e nessuno ha mai dubitato che potessero snaturarne il carattere anche se mostravano architetture più antiche. Ora si vuol far credere che la tipologia di una piazza, come quella Cavour, di carattere gotico, non vada bene con un monumento ottocentesco. Ma allora bisogna eliminare anche le numerose case o fabbricati che sono stati costruiti o modificati nella metà dell"Ottocento '. Anche il presidente Dazza non resiste e cita altri esempi di ´snaturamento ': ´E che dire poi della filiale della Cassa di risparmio, del palazzo della Banca regionale europea, della Casa del caffË Tarnuzzer e della farmacia?ª. NË secondo il nostro lettore lo spostamento di Cavour servirebbe allo snellimento del traffico, dato che la piazza Ë nella Ztl. E allora conclude: ´C"Ë poi una tradizione da rispettare e come tutti sanno la tradizione Ë legata alla cultura e agli usi e costumi di una città. Si Ë mai cercato di sentire i pareri dei cittadini? Certamente no, perchË la maggior parte della gente disapproverebbe. Nelle nostre piazze di monumenti ce ne sono diversi, tutti sistemati al centro. Sposteremo anche quelli? Intorno a questo progetto mi piacerebbe sentire il parere dell"autorevole Vittorio Sgarbi '.

 

d. b.

 

 

(Del 2/2/2002 Sezione: Vercelli Pag. 37)

 

 

E-MAIL E LETTERE A PIOGGIA DEI LETTORI CHE PARTECIPANO AL REFERENDUM SUL FUTURO DELLA PIAZZA

´Perchè traslocare Cavour?

L"ex sindaco Baracchi interviene nel forum

 

VERCELLI

 

Ritorna il forum della Stampa (suggerito dallo stesso sindaco Bagnasco) sul futuro di piazza Cavour. E ritornano cittadini comuni, esperti e politici a raccontare come vorrebbero il restyling dell"antica agorà. A scendere in campo Ë ora l"ex sindaco di Vercelli, Mietta Baracchi Bavagnoli, ora consigliere comunale di Forza Italia. Ricorda: ´Già la giunta del `96 parlava di spostare il monumento a Cavour. Allora come ora ripeto la stessa cosa: le ragioni di questo trasloco non sembrano rispondere a esigenze nË viarie, visto che la piazza Ë chiusa al traffico, nË tanto meno storico-estetiche, perchË il monumento Ë ormai indissolubilmente legato nella sua centralità all"immagine della piazza e allo sfondo dei suoi palazzi '.

Quindi aggiunge: ´Lo spostamento risulterebbe cosÏ inutilmente onerosa, vista la complessa e delicata natura dell"operazione. Secondo me sarebbe assai più urgente ripristinare quelle facciate degli edifici ancora fatiscenti se non pericolose per la pubblica incolumità '. Poi c"Ë la lettera di Mario Pollarolo di Asigliano. ´Ho letto molti pareri quasi tutti sfavorevoli allo spostamento del monumento - ci scrive -. Forse sono un bastian contrario, si dà perÚ il caso che io sarei favorevole se ciÚ servisse a migliorare l"aspetto architettonico di quello che viene definito il salotto della città '.

´Naturalmente - continua - sarebbe necessario presentare ai cittadini un plastico, cosÏ tutti potrebbero rendersi conto dell"estetica e quindi esprimere giudizi meno affrettati '. Poi Mario Pollarolo ricorda: ´Ora si fanno tante discussioni per Cavour, ma nessuno ha aperto bocca quando si Ë distrutta una buona fetta di centro storico con magnifici portici per costruire orribili palazzi che han

no snaturato tutta la zona '.

E il mercato? Il lettore di Asigliano non ha dubbi: ´Lo schieramento su due file dei banchetti in viale Garibaldi mi sembra la soluzione migliore. Ora il mercato in piazza Cavour Ë un vero caos: dove potrebbero passare i mezzi di soccorso se scoppiasse un incendio? Si dovrebbe aspettare la fine del mercato per intervenire? Ai tempi della mia giovinezza i banchi erano pochini, ma ora occupano tutta la piazza e non solo quella '.

 

d. b.

 

TESTO INTEGRALE

 

Vc 3/2/2002

 

Una piazza, un monumento, il centro storico e la democrazia partecipativa di Bagnasco.

 

Sulla questione della piazza Cavour, del monumento e del forum richiesto dal Sindaco avrei qualche osservazione:

Ritengo l'intervento sulla piazza, considerata nel suo insieme, certo una delle priorità urbanistiche vercellesi, ma la fretta di concludere e realizzare un progetto per segnare con qualche cosa di visibile la fine del mandato della Giunta Bagnasco Ë forse pericolosa e controproducente per la città.

Vorrei attirare l'attenzione dei concittadini sul problema vero di Vercelli: la redazione di un piano regolatore per il centro storico che preveda criteri e valutazioni dettagliate sul tessuto urbano e sul recupero di valenze storiche, architettoniche e archeologiche che sono state per decenni ignorate e che sono in gran parte andate perdute. Salvare il salvabile e dare unità e decoro al centro significa lavorare per qualche decennio con criterio unitario sui metodi di intervento, sull'organica salvaguardia, sull'arredo, sul colore e sulle semplici insegne commerciali. Darsi regole certe dunque e strumenti affinchË ne sia controllata l'applicazione nel tempo.

Nel vicino broletto i criteri di intervento sono stati a mio, e non solo mio, avviso deleteri ed affrettati: si Ë coperto e cementificato ciÚ che delle antiche facciate si sarebbe dovuto porre in luce, trasformando un insieme architettonico da "leggere" e tramandare, in una ennesima vergogna giallastra. Interventi di facciata come questi sarebbero proprio accuratamente da evitare e ve lo confermerà qualsiasi studente di architettura del primo anno. Per piazza Cavour il pericolo Ë proprio lo stesso, tentare di far passare un progetto a sË stante centrato sulla pavimentazione, sulla disposizione dei banchi del mercato, sullo spostamento o meno del monumento, quando il resto del tessuto urbano resta del tutto deregolato. Ma concentriamo l'attenzione sulla piazza, gioiello ma non troppo, ormai. Il suo unitario insieme architettonico trecentesco Ë stato nei secoli manomesso ed alterato come del resto Ë normale che accada. Meno normale Ë la manomissione recente di singole unità con criteri del tutto opposti. Da una parte le vetrate avveniristiche inserite su di una struttura ecclesiastica trasformata in epoca napoleonica (Biver), dall'altra la ricreazione arbitraria del decoro trecentesco alla toscana (Montepaschi). Inserimenti di restauri conservativi e di particolari architettonici esposti accanto a facciate antiche in degrado, varie soluzioni di intonaco e dipintura del cotto di fantasia, esaltazione di particolari ottocenteschi, fanno dell'insieme un vero libro aperto sull'insipienza delle varie commissioni edilizie cittadine. Su una tale situazione di deregolamento non si pensi di poter dare una bella mano di giallino e di far contenti tutti. La soluzione "broletto" non Ë proponibile qui, tanto varrebbe dare mano al piccone come in via Cavour e in via Nigra e tirare su dei condomini appoggiati al tessuto medievale. Ricordo poi ai Vercellesi che la Torre dell'angelo Ë, e resta, di proprietà comunale, e dopo i consolidamenti degli anni '80, richiesti dal Gruppo Archeologico Vercellese con apposita raccolta di firme, il Comune ha smesso di occuparsene, non ha terminato i lavori per il recupero all'uso pubblico della struttura, non ha deciso che farne. Anche la Torre dell'angelo, pur essendo di proprietà pubblica, fa parte della piazza e ne determina la vista, insieme con le case che vi si legano, dove il degrado dei cotti originali ha raggiunto il massimo sopportabile, cosÏ come gli intonaci a più strati che vi si intravvedono, uno dei quali decorato a graffito e chissà forse meritevole di essere ripristinato. Anche il Comune dunque, come proprietario, non si comporta diversamente dai privati. Nel ricostruire Roma Nerone si fece carico almeno dei portici. Negli anni Ottanta ricordo che uno dei negozianti di piazza Cavour si stava attivando per ripulire la propria porzione di porticati e fece fare delle prove per disegnare i mattoni sull'intonaco. Visto ciÚ mi decisi a scrivere una letterina sul giornale locale per chiedere al Comune cosa significasse quell'intervento fantasioso. Le prove vennero cancellate e da allora non si fece più nulla per i portici, ma ben altro si fece agli edifici.

Riproporrei quindi, accanto ai cartelli gialli che segnalano i gioielli da restaurare, i cartelli neri che voleva Pino Bo, con i nomi di chi ha autorizzato abbattimenti, brutture, rifacimenti di fantasia, vetrate, sventramenti archeologici e quant'altro, e al centro della piazza vorrei fosse posta una lapide a imperitura memoria di quei magistrati cittadini che non hanno gestito il centro storico, con gli effetti visibili a tutti.

Si concentrino dunque Sindaco e Giunta sulla redazione di un piano regolatore credibile, sostenibile e avanzato su cui impostare l'edilizia, la valorizzazione e la tutela dei prossimi decenni,prevedendo con lungimiranza sgravi ed aiuti a quei privati che mettendo mano ad un tessuto urbano di origine augustea rischiano di dover gestire in proprio non solo le ristrutturazioni in presenza di affreschi, porzioni di architetture medievali, cassettonati e cotti, ma anche resti di epoca romana e stratificazioni archeologiche bimillenarie. Prevedano costoro dunque non già improvvisi fiotti di opportunistica democrazia partecipativa, che peraltro meglio sarebbe stato istituire fin dalla prima legislatura e prima di interventi di fatto irreversibili, ma strumenti, capacità e cultura all'interno degi Uffici Comunali, che peraltro ne hanno molto bisogno.

Da ultimo vorrei ringraziare Cavour, che con il suo monumento ha spinto il Sindaco a verificare, ricordando l'esperienza di Fragonara, il favore dei cittadini temendone l'ira. La questione dello spostamento infatti non Ë affatto prioritaria, se ne discuterà semmai dopo aver ridato dignità alla piazza e un futuro certo al centro storico vercellese, che Ë la vera, enorme, priorità inevasa.

I concittadini sono certo in grado di valutare autonomamente e riflettere sulla questione e forse anche di determinare con la loro opinione il giusto comportamento degli Amministratori. Facciano quindi sentire la loro voce.

 

Con osservanza

 

Giovanni Sommo

Vic. B. Larghi 1

13100 VERCELLI

 

tel. 0161/217905

e-mail: sommogiov@tiscalinet.it

 

TESTO PUBBLICATO

(Del 13/2/2002 Sezione: Vercelli Pag. 37)

 

 

IL DIRETTORE DEL GRUPPO ARCHEOLOGICO VERCELLESE INTERVIENE NEL NOSTRO FORUM

´Ridare dignità alla piazza '

Sommo: questo il problema principale

 

VERCELLI

 

Un incipit super breve per lasciare spazio ai lettori sul futuro di piazza Cavour, con o senza monumento. Preghiamo perÚ i partecipanti al nostro forum di essere un po" meno prolissi, anche se comprendiamo che il bisogno di chi scrive di essere precisi e dettagliati. Ecco dunque l"assolo del direttore del Gav (Gruppo archeologico vercellese), Gianni Sommo: ´Ritengo l'intervento sulla piazza, considerata nel suo insieme, certo una delle priorità urbanistiche vercellesi, ma la fretta di concludere e realizzare un progetto per segnare con qualche cosa di visibile la fine del mandato della giunta Bagnasco Ë forse pericolosa e controproducente per la città. Vorrei attirare l'attenzione dei concittadini sul problema vero di Vercelli: la redazione di un piano regolatore per il centro storico che preveda criteri e valutazioni dettagliate sul tessuto urbano e sul recupero di valenze storiche, architettoniche e archeologiche che sono state per decenni ignorate e che sono in gran parte andate perdute. Salvare il salvabile e dare unità e decoro al centro significa lavorare per qualche decennio con criterio unitario sui metodi di intervento. Nel vicino broletto i criteri sono stati a mio, e non solo mio, avviso deleteri ed affrettati: si Ë coperto e cementificato ciÚ che delle antiche facciate si sarebbe dovuto porre in luce, trasformando un insieme architettonico da `"leggere"" e tramandare, in una ennesima vergogna giallastra. Per piazza Cavour il pericolo Ë proprio lo stesso, tentare di far passare un progetto a sË stante centrato sulla pavimentazione, sulla disposizione dei banchi del mercato, sullo spostamento o meno del monumento, quando il resto del tessuto urbano resta del tutto deregolato. Ma concentriamo l'attenzione sulla piazza, gioiello ma non troppo, ormai. Il suo unitario insieme architettonico trecentesco Ë stato nei secoli manomesso ed alterato come del resto Ë normale che accada. Meno normale Ë la manomissione recente di singole unità con criteri del tutto opposti. Da una parte le vetrate avveniristiche inserite su di una struttura ecclesiastica trasformata in epoca napoleonica (Biver), dall'altra la ricreazione arbitraria del decoro trecentesco alla toscana (Montepaschi). Inserimenti di restauri conservativi e di particolari architettonici esposti accanto a facciate antiche in degrado, varie soluzioni di intonaco e dipintura del cotto di fantasia, esaltazione di particolari ottocenteschi, fanno dell'insieme un vero libro aperto sull'insipienza delle varie commissioni edilizie cittadine. Su una tale situazione di deregolamento non si pensi di poter dare una bella mano di giallino e di far contenti tutti. La soluzione `"broletto"" non Ë proponibile qui, tanto varrebbe dare mano al piccone come in via Cavour e in via Nigra e tirare su dei condomini appoggiati al tessuto medievale. Ricordo poi ai vercellesi che la Torre dell'angelo Ë, e resta, di proprietà comunale, e dopo i consolidamenti degli anni '80, richiesti dal Gruppo Archeologico Vercellese con apposita raccolta di firme, il Comune ha smesso di occuparsene, non ha terminato i lavori, non ha deciso che farne. Anche la Torre dell'angelo fa parte della piazza e ne determina la vista, insieme con le case che vi si legano, dove il degrado dei cotti originali ha raggiunto il massimo sopportabile. Anche il Comune dunque, come proprietario, non si comporta diversamente dai privati. Riproporrei quindi, accanto ai cartelli gialli che segnalano i gioielli da restaurare, i cartelli neri che voleva Pino Bo, con i nomi di chi ha autorizzato abbattimenti, brutture, rifacimenti di fantasia, vetrate, sventramenti archeologici e quant'altro. Si concentrino dunque sindaco e giunta sulla redazione di un piano regolatore credibile, sostenibile e avanzato su cui impostare l'edilizia, la valorizzazione e la tutela dei prossimi decenni. Da ultimo vorrei ringraziare Cavour, che con il suo monumento ha spinto il sindaco a verificare, ricordando l'esperienza di Fragonara, il favore dei cittadini temendone l'ira. La questione dello spostamento infatti non Ë affatto prioritaria, se ne discuterà semmai dopo aver ridato dignità alla piazza e un futuro certo al centro storico vercellese, che Ë la vera, enorme, priorità inevasa. I concittadini sono certo in grado di valutare e forse anche di determinare con la loro opinione il giusto comportamento degli amministratori. Facciano quindi sentire la loro voce '.

 

d. b.

 

 

(Del 16/2/2002 Sezione: Vercelli Pag. 37)

 

 

IL GIORNALISTA DI TUTTOSPORT INTERVIENE NEL VIVACE DIBATTITO PROPOSTO DAL NOSTRO QUOTIDIANO

´Il futuro passa da piazza Cavour '

Salandin: ma il trasloco del monumento Ë un falso problema

 

VERCELLI

 

Dopo il lungo intervento del direttore del Gruppo Archeologico Vercellese, Gianni Sommo, riprende vivace il dibattito sul futuro di piazza Cavour. Ad intervenire con ironia e sentimento non solo sulle scelte architettoniche, ma sulle prospettive di sviluppo di Vercelli, Ë il giornalista di Tuttosport, Stefano Salandin. Ecco cosa ci scrive: ´Il dibattito circa lo spostamento del monumento di Cavour ricorda molto da vicino l'apologo cinese sull'idiota e la luna. Ricordate? Se un saggio indica la luna con un dito, il cretino guarda il dito. Che, nel nostro caso, Ë proprio il monumento a Cavour. Guai, infatti, se i vercellesi perdessero di vista il vero problema su cui devono discutere: che non Ë lo spostare o meno un monumento, ma ciÚ che puÚ e deve rappresentare la ristrutturazione di Piazza Cavour (e di quello che le sta attorno) per il futuro di Vercelli. PerchË questa Ë davvero l'ultima possibilità da cui partire per tentare il rilancio (economico, culturale, civile e ambientale) della città '. E continua: ´Una sfida che non si puÚ più vincere con la speranza di richiamare industrie (le spostano in Corea, ormai: Ë la globalizzazione, bellezza) ma con l'offerta di una migliore qualità della vita rispetto alle vicine metropoli da cui, statistiche alla mano, tutti vogliono fuggire per vivere altrove. A Vercelli, appunto. A patto che la città sappia offrire periferie pulite e vivibili, un centro storico di qualità e con molte attrattive (Ë vero, ad esempio, che le licenze per ristoranti e bar in centro sono contingentate?), con isole pedonali accoglienti e (soprattutto) rispettate, un lungo Sesia finalmente tale. E poi servizi, cinema, teatri, scuole, università: tutta roba che, tra l'altro, già c'˪. Ed ecco un consiglio al primo cittadino di Vercelli: ´Allora il sogno Ë un sindaco che non cerchi più di attirare industrie (fatica inutile) ma che si batta perchË i collegamenti ferroviari tra Torino e Milano siano garantiti ogni 45 minuti 24 ore su 24, perchË i treni siano decenti, puliti e controllati (non per reprimere ma per prevenire). La vera scommessa Ë questa: invertire i flussi e richiamare la gente a Vercelli per viverci e per trascorrere il fine settimana. Nessun commerciante ha voglia di fare i conti per capire a cosa porterebbe tutto ciÚ in termini di affari? Altro che riaprire il centro alle auto o spostare il monumento a Cavour '. E su queste dichiarazioni del collega Stefano Salandin speriamo decolli un dibattito che da Cavour voli nel cuore della questione.

 

d. b.

 

(Del 22/2/2002 Sezione: Vercelli Pag. 41)

 

 

IL PRESIDENTE ASCOM: CONCORDO CON LE OSSERVAZIONI DI CORIO E DI SOMMO

Bisceglia: statua e mercato rimangano in piazza Cavour

 

 

VERCELLI

 

Scende nel ´forum ' lanciato dalla Stampa sulle sorti di piazza Cavour il presidente dell"Ascom, Tony Bisceglia. Scrive: ´Seguo con attenzione il dibattito che si Ë sviluppato sulla Stampa, e in particolare mi sento di condividere in particolare le posizioni prese, con competenza, dal presidente del Belle Arti Amedeo Corio, e dal direttore del Gruppo archeologico Gianni Sommo '. Nel lungo testo inviato al giornale Bisceglia non nasconde la sua preoccupazione per il mercato: ´Come si puÚ pensare di spostarlo dalla piazza? Si potrà cercare di riorganizzarlo meglio, di espanderlo in altre vie `"finite"" dal punto di vista commerciale, ma non di toglierlo dal cuore di Vercelli, soprattutto oggi che persino la Regione legifera che le bancarelle tornino nei centri storici '. ´Mi auguro - prosegue il presidente - che l"amministrazione comunale tenga presente le esigenze della gente e delle diverse categorie professionali, avviando un confronto sereno '. E sul monumento? Continua Toniy Bisceglia: ´Cavour fa parte del contesto della piazza esattamente come il mercato. Ma a questo proposito vorrei ricordare che la ristrutturazione del salotto della città non parte dal suo monumento. Fin dall"ottobre scorso l"Ascom ha inviato al sindaco Bagnasco un"ipotesi progettuale per lo sviluppo della città, che riguardava `"anche"" piazza Cavour: il suo arredo, l"illuminazione, la sistemazione del selciato, la ristrutturazione delle facciate di alcuni edifici, etc.ª. Secondo Bisceglia perÚ il recupero della piazza deve essere contestuale ad un"altra serie di interventi. Precisa il presidente: ´Si tratta di integrare il piano urbano del traffico, di pianificare nuovi parcheggi e trasporti urbani più snelli, di riqualificare le zone periferiche. Un progetto ad ampio respiro che ha bisogno di aggregare associazioni di categoria e banche, aziende turistiche come PromoVercelli e l"Atl, ma soprattutto il Comune di Vercelli, che ha un ruolo prioritario nelle politiche di rilancio del sistema economico cittadino '.

d. b.

 

 

(Del 24/2/2002 Sezione: Vercelli Pag. 41)

 

 

 

FORUM SU PIAZZA CAVOUR: PARLANO DS, SDI E ALLEANZA PER VERCELLI

 

 

Nella conferenza-stampa in cui hanno commentato il bilancio, che va in discussione e in votazione domani in Consiglio comunale, i gruppi Ds, Sdi e Allenaz per Vercelli hanno affrontato anche il tema del piano regolatore con particolare riferimento alle novità previste nel centro storico. A questo riguardo, il nuovo Coordinamento che si Ë costituito in Consiglio comunale si oppone alla costruzione di un nuovo Tribunale all"ex caserma Garrone e, di fatt, interviene nel Forum della Stampa su piazza Cavour, con una rpoosta innovativa: una richiesta ufficiale a Biverbanca di rifare la facciata dell"agenzia di piazza Cavour (nela foto) definita ´obbrobriosa '.

(Del 24/2/2002 Sezione: Vercelli Pag. 45)

 

 

 

´Rifate quella brutta facciata '

Appello dei gruppi Ds, Sdi e Alleanza per l"agenzia Biver di piazza Cavour

 

VERCELLI

 

Durante la conferenza stampa sull"esame del bilancio, i gruppi comunali Ds, Sdi e Alleanza per Vercelli si sono occupati anche dei problemi inerenti il prossimo piano regolatore e l"assetto futuro del centro storico. A questo proposito, Gilberto Valeri, Maria Rita Mottola e Paolo Bena hanno criticato la proposta della giunta di realizzare il nuovo tribunale all"interno dell"ex caserma Garrone e pure quella di pensare ad un non meglio precisato centro commerciale nella sede dell"ex distretto militare. Secondo il nuovo Coordinamento, la soluzione per Palazzo di Giustizia Ë quella di risistemare l"attuale sede del Beato Amedeo e quella del vicinissimo Teatro dei Nobili. Tra gli innumerevoli spunti trattati nella conferenza stampa, anche il Forum che il nostro giornale ha aperto sull"assetto futuro di piazza Cavour. Valeri ha annunciato che i tre gruppi sono intenzionati a chiedere a Biverbanca (attraverso il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Dario Casalini) di rifare ´l"obbrobriosa ' facciata dell"agenzia di piazza Cavour. Ha detto Valeri: ´Con quell"intervento e con la risistemazione dell"acciottolato, il più per la piazza dovrebbe essere fatto senza opinabili stravolgimenti '.

 

r. v.

 

(Del 28/2/2002 Sezione: Vercelli Pag. 39)

 

 

LETTERE AL GIORNALE

 

 

Bagnasco: c'è l'ordinanza

per il balcone di via Verdi

 

Nell"edizione del 25 febbraio Ë stata pubblicata una lettera nella quale alcuni commercianti di via Verdi lamentavano la chiusura della strada al traffico veicolare a causa di un terrazzo pericolante all"imbocco della via. A tal proposito si comunica che è già stata emessa un"ordinanza che impone ai proprietari di provvedere alla manutenzione del terrazzo. E" opportuno peraltro ricordare che il primo tratto di via Verdi fa parte della zona a traffico limitato e quindi l"accesso Ë comunque permesso alle sole auto di proprietà dei residenti. Gabriele Bagnasco sindaco di Vercelli

 

 

 

(Del 1/3/2002 Sezione: Vercelli Pag. 41)

 

 

PROBLEMI PER IL MERCATO DI PIAZZA CAVOUR

Sbagliate le tracce per gli spazi dei box sull'acciottolato

 

 

Per usare un eufemismo, i negozianti di piazza Cavour, via Verdi e dintorni non Ë che abbiano gradito in modo particolare la lettera del sindaco Bagnasco pubblicata ieri in cui si dice che il Comune ha già emesso un"ordinanza per intimare al proprietario del balcone pericolante, all'imbocco di via Verdi, di provvedere a risistemarlo. ´La via - fanno osservare - Ë ormai chiusa da tre settimane. E questo Ë il solo fatto che conta '. Poi in piazza Cavour c"Ë una nuova telenovela: quella dei segni gialli sull"acciottolato per delimitare i posti dei box durante il mercato. MartedÏ, c"è stato il caos, perchË alcuni di questi posti erano stati calcolati male. CosÏ ieri una squadra di vigili urbani ha dovuto ridisegnare gli spazi: oggi la controprova con il mercato.

 

 

 

(Del 7/3/2002 Sezione: Vercelli Pag. 39)

 

 

RIPRENDE IL FORUM SULLA PIAZZA CON UN INTERVENTO DEL PROFESSOR CODETTA

´Cavour traslocherebbe per il rilancio della città '

 

 

E" ancora ´forum ' sul futuro di piazza Cavour. A scriverci Ë il professor Adalberto Codetta Raiteri, funzionario del Provveditorato, docente di matematica e scrittore. Ecco il testo dell"e-mail: ´La statua di Cavour, dal 1864, ha visto la crescita di Vercelli e poi il suo declino fino alla attuale condizione di città interstiziale tra due metropoli, Torino e Milano, che ne risucchiano le energie e le risorse. Tutti confidiamo che possa iniziare un nuovo periodo di sviluppo: la risistemazione della piazza puÚ essere un fattore importante per il rilancio di Vercelli. Infatti la piazza, per le sue particolari caratteristiche puÚ diventare luogo di regolari manifestazioni culturali e di intrattenimento di qualità, destinate non solo ai vercellesi ma ad un pubblico più vasto e in particolare ai milanesi e torinesi ai quali vanno presentate qualificate proposte per la scoperta della nostra città. Alcuni interventi hanno ricordato che la Torre dell'Angelo `"fa parte della piazza e ne determina la vista"" e che ne va completato il `"recupero e la salvaguardia"" integrandolo con la risistemazione di Piazza Cavour. Si viene cosÏ a prospettare un scenario suggestivo che comprende la piazza e la Torre dell'Angelo come contesto di manifestazioni culturali di qualità anche per un pubblico televisivo. La storia di questa città, le sue tradizioni culturali, ci consentono queste ambizioni. Purtroppo la disposizione centrale della statua di Cavour interrompe l'unitarietà della piazza e impedisce la fruizione di uno spettacolo da ogni suo punto. La posizione della statua di Cavour non consente di utilizzare la piazza per qualificate manifestazioni rivolte ad un pubblico numeroso, per questo motivo È necessario spostarla. Lo studente di Architettura Ettore Valori nel suo intervento del 19 Gennaio ci ha ricordato che `"È sempre esistita una piazza contemporanea ad ogni tempo con le sue progressive trasformazioni"", probabilmente Cavour stesso sarebbe favorevole allo spostamento se questo favorisse lo sviluppo della città '. ´Naturalmente tutto ciÚ va accuratamente progettato: 1) vanno mobilitate le risorse culturali della città per creare regolari manifestazioni che abbiano un rilievo non solo locale 2) devono essere previsti, contestualmente alla risistemazione della piazza, un palcoscenico ed un sistema di luci e di suono ad essa appropriato. Non puÚ più essere consentito l'allestimento nella piazza di palchi orrendi progettati per altri contesti e pertanto irrispettosi della sua qualità estetica 3) va promossa la `"presenza di locali, ristoranti, e negozi illuminati fino a tarda sera"" come ci ha ricordato Marcello Uga. Occorre pertanto consentire, almeno nella bella stagione, la presenza di tavoli stabili e di ambienti confortevoli. CiÚ non È attualmente possibile perchÈ essi devono essere rimossi per dare spazio ai banchi del mercato. Per questo motivo l'ospitalità della piazza rimane precaria e poco confortevole. Il mantenimento di un sistema di bancarelle dovrà armonizzarsi con la presenza di strutture leggere ma stabili gestite dai locali prospicienti la piazza. La riqualificazione della piazza si intreccia con quella del sistema commerciale che ricevendo, grazie anche alle manifestazioni culturali, una clientela più vasta di quella attuale verrà orientato verso una offerta di maggiore qualità '.

 

r. v.

 (Del 9/3/2002 Sezione: Vercelli Pag. 39)

 

 

I BENI ARCHEOLOGICI BLOCCANO I LAVORI. INTERROGATIVI PER LA COSTRUZIONE DI UN ATTICO IN PIAZZA CAVOUR

Soprintendenza blinda via Crispi

Durante gli scavi emerge ´un percorso antico '

 

VERCELLI

 

Ancora il ´salotto buono ' di Vercelli al centro della cronaca e delle polemiche. La prima notizia, sconsolante almeno per i residenti, arriva da Atena: via Crispi continuerà a rimanere chiusa perchË, durante i lavori per rifare le tubature di acqua e gas, gli operai hanno portato alla luce ´un tratto di percorso stradale antico '. Veloce come un fulmine Ë intervenuta la solita Soprintendenza per i beni archeologici di Torino, che ha imposto l"ampliamento dello scavo per un supplemento di indagine. Ce n"Ë di che rabbrividire. Per un analogo ritrovamento i lavori in via Quintino Sella sono fermi da anni, tanto che ormai il rettore dell"ateneo ´Avogadro ', Ilario Viano, dispera di veder nascere i famosi 60 alloggi per studenti universitari, con annessa foresteria. La via che collega piazza Cavour a Corso Libertà farà la stessa fine? Per ora, nella lettera inviata ad Atena la Soprintendenza chiede che lo scavo rimanga aperto a disposizione del sopralluogo degli esperti, nonostante i lavori di Atena siano virtualmente conclusi. Se poi i tecnici arriveranno prima di Pasqua e cosa decideranno di fare di via Crispi Ë solo nella mente di chi gestisce i Beni archeologici. Ma per una difesa ad oltranza delle vestigia romane, c"Ë, a meno di cento metri dalla via ´sequestrata ', la prospettiva di uno scempio architettonico. Lo denuncia il consigliere comunale dei Ds, Gilberto Valeri, in un"interrogazione rivolta al sindaco Bagnasco e al presidente Franco Casalino. ´Si rilevano movimenti di attività edilizia - scrive Valeri - all"interno e all"esterno dell"edificio Vicario di Sant"Agabio in piazza Cavour, che inducono a ritenere che siano ripresi i lavori, bloccati per l"esistenza di irregolarità urbanistiche e di illegittimità amministrative nell"applicazione dei vincoli a difesa dei beni architettonici '. Il consigliere sottolinea quindi la gravità di un ´tentativo di consolidare uno sfregio architettonico ed ambientale che vuole realizzare un superattico con annesso terrazzino in un contesto del tutto avulso '. E l"operazione Ë ´tanto più intollerabile ', visto che l"amministrazione comunale ha messo in bilancio fondi ingenti per restaurare e valorizzare l"intero contesto di piazza Cavour. Quindi Gilberto Valeri interroga il sindaco ´per sapere se risulti un"effettiva ripresa dei lavori all"ultimo piano del palazzo Vicario di Sant"Agabio, e, in caso positivo, se essi sono stati autorizzati e in base a quale atti e motivazioni '. Se i lavori sono abusivi, il consigliere chiede infine quali misure urgenti intenda predisporre l"amministrazione comunale.

 

d. b.

 

TESTO SPEDITO - NON PUBBLICATO ALLA DATA DEL 30/3

 

Vercelli 10/3/2002

 

Nell'intervenire ancora una volta nel "forum" che, come la Redazione avrà compreso, forse travalica le intenzioni del giornale ma costituisce a mio avviso una delle rare occasioni di espressione democratica della Città, mi scuso per la relativa lunghezza del testo, giustificandomi con la necessità di dichiarare quanto mi sta a cuore ed esprimendo tutta la mia gratitudine al giornale che da mesi ormai ospita gli interventi dei cittadini.

Vorrei anche sottolineare la necessità che l'Amministrazione dia poi, a conclusione, delle risposte e delle spiegazioni su come intende operare e perchË.

 

 

"forum" Piazza Cavour

 

Piazza Cavour e via Crispi:"Ce n'è di che rabbrividire"

 

Mi vedo costretto a intervenire nuovamente nell'arena del "forum" per due precisazioni su argomenti che ritengo fondamentali per comprendere a fondo la situazione vercellese:

Si Ë recentemente affermato che "la disposizione centrale della statua di Cavour interrompe l'unitarietà della piazza e impedisce la fruizione di uno spettacolo da ogni suo punto", presupponendo che il rilancio della città sia legato esclusivamente alla fruizione circense della piazza per attirare flussi turistici da Torino e da Milano con manifestazioni "culturali" di qualità.

Mi permetto di sottolineare che tale visione del rilancio cittadino mi Ë totalmente estranea e temo risulti fuorviante, incentrando la soluzione dei problemi vercellesi sullo spostamento del monumento e sull'utilizzo della piazza per lo spettacolo. La piazza ha ben altre priorità di recupero che sono state sufficentemente chiarite e la città avrebbe ben altre risorse per attirare flussi turistici dai centri vicini, a patto che fossero convenientemente valorizzate le notevoli potenzialità dei musei, dei monumenti e del centro storico nel suo complesso. Questione antica e sempre di attualità sinchË non sarà risolutamente affrontata dall'Amministrazione.

Non vorrei che ancora una volta si cercasse di spostare l'asse del problema dai contenuti al contenitore prefigurando una piazza Cavour stabilmente predisposta per i giochi. Esistono altri spazi per concerti e folle oceaniche, il "salotto buono" di Vercelli va semmai protetto e riqualificato ponendo in luce tutte le sue valenze architettoniche e cancellando gli errori recenti.

Mi stupisce alquanto che ancora si ragioni in modo tanto superficiale quando Ë assodato che l'investimento sulla conservazione e qualificazione del patrimonio culturale viene considerato, in Europa e nel mondo, il business del futuro.

Allo stesso modo sono alquanto dispiaciuto di cogliere nella frase "Ce n'è di che rabbrividire", usata per informare i Vercellesi dei ritrovamenti archeologici in via Crispi, peraltro con una certa disinvoltura circa le regole della sintassi, una forte critica alle modalità della tutela del patrimonio archeologico, ponendo in relazione il caso ex Eca con quello di via Crispi, difficilmente confrontabili per livello di urgenza e per contenuti.

Anche in questo caso devo sottolineare il carattere superficiale dell'informazione per due motivi:

Il Comune di Vercelli e l'Atena sanno benissimo, o dovrebbero sapere, che quando progettano o autorizzano interventi in centro che prevedono scavi di una certa entità fatalmente devono fare i conti con le millenarie stratificazioni archeologiche della città e dovrebbero sapere anche che, a differenza di quanto accadeva negli anni Sessanta, Ë oggi molto difficile occultare i ritrovamenti. Dovrebbero dunque ormai aver capito che ciÚ comporta maggiori costi e notevoli tempi di "bonifica", pertanto facendo i loro preventivi ne avrebbero dovuto già tenere conto (ad esempio predisponendo passerelle elevate per i pedoni e fondi per lo scavo archeologico).

Mettendo in campo i disagi dei residenti di via Crispi e i ritardi del cantiere ex Eca e ponendo l'accento su di essi si esprime, anche se in modo velato, un giudizio di merito, certo non positivo, sull'azione di tutela prevista dalla legge e svolta dalla Soprintendenza.

Per quanto personalmente non sia affatto incline a tenerezze nei confronti dell'Ufficio in questione,tale metodo di informazione rischia di gettare un'ombra di futilità e sostanziale inutilità sugli sforzi dello Stato nello svolgere, pur fra molte difficoltà, il suo compito nei confronti del Patrimonio Archeologico Nazionale. Questo tipo di informazione, oltre ad essere inaccettabile ed incompleta per la forma ed i contenuti espressi, avvalora un modo di pensare comune a molti concittadini, e non per questo corretto, che di fatto tende a giustificare i metodi spicci del passato che tanti danni hanno provocato al Patrimonio Archeologico locale.

Vorrei a tal proposito ricordare ai Vercellesi, abitanti della città più antica del Piemonte, che la nostra Associazione da anni si batte per costituire il Museo Archeologico, accanto alle collezioni Leone e allo splendido museo del Duomo, e per far rientrare a Vercelli le opere d'arte ed i manufatti che da anni giacciono nei depositi della Soprintendenza. Forse che il secondo Museo Archeologico della regione non costituirebbe un'attrattiva valida per il flusso turistico da Milano e Torino, tenendo presente che gli indici delle visite museali in Italia sono in netto e costante rialzo?

Mettiamo poi in conto le imponenti banchine portuali scoperte a Porta Casale, i resti dell'anfiteatro e le mura con torri e fossato di via Sella, dove peraltro occorrerebbe approfondire lo scavo, la "domus" di S. Stefano e otteniamo una importante vocazione archeologica della città che vine sistematicamente negata mettendo la testa nella sabbia (subendo e non gestendo il problema), e non certo per favorire il rilancio di Vercelli, "città d'arte" ma solo nelle pie intenzioni dei pieghevoli elettorali.

Non si lascino quindi ingannare i concittadini,la sistemazione della piazza Ë uno specchietto per allodole e nasconde la più totale insipienza dell'Amministrazione nella gestione dei reali giacimenti culturali vercellesi.

 

 

 

Giovanni Sommo

sommogiov@tiscalinet.it

www.archeovercelli.it

 

 

(Del 28/3/2002 Sezione: Vercelli Pag. 41)

 

 

POTATURE: LA SPA PRESIEDUTA DA SACCHETTO CHIEDE IL PARERE DI SICHIERI E DEL PROPRIO BOTANICO

Vercelli, riaperta via Crispi

Una lettera di Atena sblocca la fine dei lavori

 

VERCELLI

 

Da ieri mattina, bella sopresa per i vercellesi: via Crispi Ë stata riaperta. Il merito Ë di un ´blitz ' del direttore generale di Atena, Franco Borasio. La storia Ë presto detta. Atena chiude via Crispi per lavori nel sottosuolo e, durante gli scavi, affiorano, com"era del resto prevedibile, muri antichi. Piomba la Sovrintendenza e dice ad Atena che la parte riportata alla luce va salvaguardata, studiata e recuperata. Borasio prende carta e penna e ribatte al ministero: ´Il cantiere Ë a vostra disposizione, fate voi queste operazioni '. Nella lettera, Borasio ricorda anche quanto costa un fermo cantiere e che Atena potrebbe anche chiedere i danni. L"altro ieri la risposta. Questa in sintesi: ´Non abbiamo i soldi, coprite quei muri con un telo poi richiudete pure lo scavo '. Detto, fatto. E da ieri via Crispi Ë aperta. Ma Atena trema già al pensiero di che cosa accadrà prossimamente quando partirà la grande risistemazione di piazza Cavour. Nel frattempo, la Spa presieduta da Mauro Sacchetto sta incamerando una serie di soddisfazioni: Il Centro multi raccolta dei rifiuti aperto vicino al depuratore, in corso Casale, Ë frequentato ogni giorno dalle 30 alle 70 persone, che vi portano vetro, plastica, alluminio, carta, polistirolo, cartucce d"inchiostro, televisiori e computer vecchi, frigoriferi, olii, etc. Altra soddisfazione, i 65 Comuni della Provincia serviti ora da Atena, ed i 46 che hanno acquistato quote della Spa. Incontrando i giornalisti, Sacchetto e Borasio hanno comunque messo in rilievo il fatto che, da società erogatrice di servizi, Atena si sta trasformando sempre più in azienda erogatrice di ´benessere '. Proprio in questi giorni, sono stati stipulati i primi cinque contratti con privati con il sistema ´Intelligent Beghelli '. Esso offre tutti i servizi per la casa (antiladri, rivelatori di gas e di fumo, assistenza alle persone anziane sole, etc.), con due grandi vantaggi rispetto ad un contratto tradizionale: il pagamento a rate, nella bolletta, e l"assistenza di un call center vercellese che opera 24 ore su 24. Sacchetto e Borasio hanno anche parlato della discussa potatura degli alberi, commissionata sempre ad Atena. Per il 15 aprile, Ë stato indetto un faccia a faccia (alla presenza della stampa) tra l"agronomo Giuseppe Sicheri, che ha criticato i tagli di questi giorni, e un botanico scelto da Atena. ´Per i prossimi interventi - assicura Sacchetto - terremo conto delle indicazioni che arriveranno da quel summit di esperti '.

 

e. d. m.

INIZIANO I LAVORI GENNAIO 2003

Nonostante sia stato dimostrato che sarebbe denaro ben speso l'incentivazione e la pianificazione del risanamento delle facciate delle case che danno sulla piazza, partono i lavori per le pedane in legno (durata prevista pochi anni) e per la pavimentazione. Ecco che una piazza trecentesca si ristila in chiave moderna senza pensare al futuro dei cotti, dei portici e dell'immagine complessiva della piazza. Peccato che i lavori fatalmente debbano incontrare ostacoli "archeologici", basta prendere visione dei ritrovamenti avvenuti nel 1875 per la fognatura per farsene un'idea. La scommessa è che non salti fuori nulla e che si possa procedere alla risistemazione che è in sostanza il segno dell'amministrazione sul "salotto buono" di Vercelli ad elezioni in vista.

(Del 9/1/2003 Sezione: Vercelli Pag. 37)

 

INCONTRO TRA ASSESSORI E COMMERCIANTI PER RISOLVERE IL PROBLEMA DELLO SCARICO MERCI

Piazza Cavour chiusa fino a novembre

Nonostante la nevicata partono i primi interventi di Atena Durante gli scavi sarà presente anche la Soprintendenza

 

VERCELLI

 

Anche con la neve, Atena ha iniziato i primi lavori in piazza Cavour. Niente di eclatante, solo le transenne attorno ai portici medioevali, ma tanto è bastato perchè già nel pomeriggio di ieri si svolgesse un mini vertice in Comune tra gli assessori Michele Cressano e Mino Vittone con i presidenti di Ascom e Confesercenti e alcuni negozianti della piazza. Motivo della riunione, ribadire ancora una volta, con chiarezza, l´urgenza che il restyling avvenga nel tempo più breve possibile. E, pur tra mille cautele, gli assessori hanno annunciato una data per la fine dei lavori: novembre 2003. Quindi in poco più di dieci mesi, verranno rifatte le condutture di luce, acqua e gas, rimesso a nuovo l´acciottolato e arredata la piazza. La prima a partire è Atena con i sottoservizi. Data presunta della staffetta con l´altra ditta che si occuperà del look, la metà di aprile. A meno che l´occhio lungo della Sovrintendenza, la cui presenza sarà assicurata nella prima fase degli scavi, non decida che eventuali antichi reperti vadano &laqno;salvati». E allora i commercianti non potrebbero far altro che mettersi il cuore in pace. Ma secondo l´assessore Cressano l´eventualità è &laqno;remotissima». &laqno;In fondo - dice - gli operai di Atena scaveranno dove già erano state posizionate le vecchie tubature. E come non si trovò nulla in passato, così non si troverà nulla di interessante nemmeno adesso». Intanto il Comune dovrà bandire senza indugi la seconda parte dell´appalto. &laqno;Il progetto esecutivo esiste - rassicura l´assessore - si tratta solo di pubblicizzare la gara e stabilire quale ditta procederà alla ristrutturazione». E sperare, si potrebbe aggiungere, che la gara non vada deserta e, soprattutto, che l´azienda vincitrice si dimostri più affidabile di quella che, ad esempio, non terminò mai i lavori per il recupero della Bertagnetta. Cattivi pensieri, che l'assessore allontana subito. Anche per i residenti del centro storico il Comune sta studiando soluzioni perchè non restino &laqno;blindati» in casa. &laqno;Si garantirà comunque l´accesso a via dei Mercati e a via Gioberti - conclude Cressano -. Mentre per lo scarico delle merci i negozianti potranno trovare accordi amichevoli e di buon senso con Atena».

Donata Belossi

 

(Del 10/1/2003 Sezione: Vercelli Pag. 41)

 

PERPLESSITA´ SULL´IMBOCCO IN VIA DEI MERCATI

Piazza Cavour, addio

VERCELLI

 

Iniziati in grande stile i lavori in piazza Cavour. Ieri gli operai, concluse le operazioni di transennamento dell´area interessata per prima dal cantiere, hanno tolto parte dell´acciottolato sul lato Est, quello tra via Gioberti e Rialto. Poco condivisibile la soluzione scelta per non bloccare l´ingresso a via dei Mercati: invece di togliere il dissuasore mobile che c´è sotto l´androne verso piazza dei Pesci, è stato scelto di far transitare le auto all´interno del cantiere passando dalla piazza. Con tutti gli intuibili rischi che deriveranno nei prossimi mesi dalla convivenza forzata di automobili, mezzi di lavoro e operai.

r. v.


 

 

 

 

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