A Livorno Ferraris viene alla luce una delle più importanti necropoli di epoca romana del territorio

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In questo caso l'Amministrazione Civica sembra interessata a far rimanere in loco i reperti e si sta adoperando per costituire un Antiquarium. A Vercelli, invece, il progetto per il Museo Archeologico non solo è stato da tempo accantonato ma i ritrovamenti sono ritenuti iatture e intralci all'esecuzione dei lavori.

Noi continueremo a batterci per il Museo Archeologico vercellese e per sottolineare l' estrema indifferenza con cui per decenni si è trattato il problema della destinazione e fruizione dei Beni Archeologici cittadini.

(aprile 2003)

 

 
 

16-09-2003, LA STAMPA, VERCELLI, pag.33  

A Livorno un convegno sui reperti archeologici

Walter Camurati LIVORNO FERRARIS Investigare sui riti e sui costumi di una comunita' studiando i 499 reperti e le 212 tombe affiorati dal terreno durante i lavori di sbancamento per il cantiere del Consorzio alta velocita', in localita' cascine Cirlo e Ballina di Livorno Ferraris: questa la proposta del sindaco Giovanni Carlo Giuliano, dei funzionari della Soprintendnza archeologica per il Piemonte e di quelli del &laqno;settore archeo» del Consorzio. L'appuntamento e' per venerdi' sera nell'Auditorium di Santa Maria delle Grazie, a LIVORNO: sara' inaugurata la mostra fotografica sui ritrovamentie contemporaneamente saranno presentati i dati sullo scavo archeologico del sito. Della necropoli di Livorno, definita &laqno;il piu' importante ritrovamento archeologico degli ultimi decenni in Piemonte», si parla ormai dalla primavera dell'anno scorso: gli archeologi avevano cosi' potuto lavorare con una certa tranquillita' attorno alla zona. A portare la vicenda d'attualita' aveva poi contribuito il consigliere comunale Mario Capellino con una serie di interrogazioni al sindaco; infine, lo scorso aprile, un funzionario del Consorzio aveva curato un sopralluogo. All'appuntamento di venerdi' sara' lo stesso sindaco Giovanni Franco Giuliano a fare gli onori di casa; sono previsti gli interventi di Cristina Ambrosini, della Soprintendenza archeologica; e di Francesca Frandi con Raffaele Ippoliti, responsabili del &laqno;settore archeo Tav». Lo scavo ha rivelato resti di strutture in ciottoli e laterizi, a livello di fondazione e in precario stato di conservazione; piu' importante, tuttavia, e' la vasta area necropolare che, sulla base dei corredi rinvenuti, e' assegnabile cronologicamente dal I al IV-V secolo dopo Cristo, con netta prevalenza del primo periodo e dei riti a incinerazione. L'area riporta ad un contesto insediativo di tipo rurale lungo la direttrice viaria che da Vercelli conduceva a Torino. Altri reperti coevi, ma di importanza minore, sarebbero affiorati nel territorio di Brandizzo. La zona di Livorno non e' nuova ai ritrovamenti archeologici: nella meta' del XIX secolo e' riemerso il &laqno;miliario dei Tetrarchi» di cui parla padre Bruzza. E' una colonna con i nomi degli imperatori Diocleziano e Massimiano e dei cesari Costanzo e Galerio, attualmente nella &laqno;sala romana» del Museo Leone.

19-09-2003, STAMPA, VERCELLI, pag.41 

A Livorno l'inaugurazione della mostra sulla necropoli

Walter Camurati LIVORNO FERRARIS Si parlera' della necropoli di Livorno Ferraris e dei suoi reperti, questa sera, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie: l'iniziativa e' promossa dal Consorzio Alta velocita', dalla Soprintendenza archeologica del Piemonte e dall'amministrazione comunale, con a cpao il sindaco Giovanni Franco Giuliano. Durante i lavori di sbancamento per la realizzazione della nuova linea ferroviaria, nella zona delle cascine Cirlo e Ballina, a un paio di chilometri dal centro abitato, sono affiorate oltre duecento tombe, per lo piu' a incinerazione, la maggior parte delle quali sono assegnabili cronologicamente tra il primo e il secondo secolo dell'Era volgare. I reperti recuperati, tutti di eccezionale importanza, sono circa cinquecento. Degli scavi si sono occupati i responsabili del settore archeologia del Consorzio alta velocita' con la Soprintendenza archeologica regionale. &laqno;Le tombe scavate - dicono gli studiosi - offrono una chiara esemplificazione delle tipologie di deposizione funeraria, attestate nel Piemonte di eta' romana; l'area indagata riporta ad un contesto insediativo di tipo rurale, lungo una direttrice viaria che da Vercelli conduceva a Torino». Secondo le prime indagini, questo scoperto a Livorno Ferraris sarebbe uno dei piu' importanti ritrovamenti archeologici degli ultimi decenni nell'intero Piemonte e dell'intero Nord Italia. Questa sera alle ore 20,30 nella chiesa di Santa Maria delle Grazie sara' inaugurata la mostra fotografica sul sito archeologico intitolata &laqno;La necropoli di LivornoFerraris: riti e costumi di una comunita'»; seguira' la presentazione dei dati preliminari sullo scavo. Interverranno alla presentazione il sindaco di Livorno Ferraris Giovanni Franco Giuliano; Cristina Ambrosini della Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte, e i responsabili del settore archeologia della Tav Francesca Frandi e Raffaele Ippoliti. La mostra restera' aperta al pubblico con orario delle 16 alle 18 da domani al 30 ottobre; sono prenotabili visite guidate per le scolaresche.

25-09-2003, LA STAMPA, VERCELLI, pag.41  

CRISTINA AMBROSINI DELLA SOVRINTENDENZA: &laqno;SORTA NEI PRIMI SECOLI ERA VICINO AL CENTRO ABITATO LUNGO LA VIA MILITARE» Una necropoli vicino a Livorno L'altra sera il convegno sugli ultimi ritrovamenti

LIVORNO FERRARIS A un paio di chilometri dall'attuale Livorno Ferraris, nei primi secoli dell'Era volgare sorgeva una imponente necropoli, parte a incinerazione e parte a inumazione che e' stata in uso per almeno quattro secoli: e' riemersa in seguito agli sbancamenti per il tracciato della nuova linea ferroviaria ad alta velocita'. Oltre 200 le tombe e circa 500 i reperti, tra i quali una moneta dell'imperatore Tiberio (42 a. C. - 47 d. C.) e alcuni vasi in vetro di eccellente fattura. Dei ritrovamenti si e' parlato l'altra sera nella chiesa di Santa Maria delle Grazie in un convegno che ha riunito tra le personalita' piu' in vista il vice ministro per le Infrastrutture Ugo Martinat, il direttore generale Tav Luciano Ciapponi e l'archeologo Filippo Maria Gambari, della Soprintendenza archeologica del Piemonte. A illustrare l'eccezionale importanza dei ritrovamenti e' stata la dottoressa Cristina Ambrosini, che ha diretto giorno dopo giorno la campagna archeologica. &laqno;La necropoli - ha spiegato - sorgeva lungo la via militare che collegava Vercelli con Torino, e sicuramente il centro abitato non ne era molto distante: sarebbe bello poterlo trovare». Il sindaco Giovanni Franco Giuliano ha ricordato l'ipotesi formulata dal Durandi a proposito di un &laqno;sito ad Liberonem» e invitato gli studiosi a identificare il tracciato dell'antica strada militare romana, rispolverando infine la tradizione popolare che parla di un fantomatico &laqno;fiume Lino», che poteva essere il tratto interrato di un ramo della Dora Baltea. Attualmente i reperti recuperati nella necropoli in localita' &laqno;cascine Cirlo e Ballina» sono nel laboratorio di Torino dove gli esperti della Soprintendenza ne stanno curando il restauro. Il sindaco Giovanni Franco Giuliano ha gia' fatto sapere che l'amministrazione comunale da lui presieduta sara' ben felice di allestire un &laqno;antiquarium» in cui, con tutte le garanzie del caso, al loro ritorno da Torino i reperti potranno essere sistemati in esposizione.

 

"La Stampa" 25/9/2003, p. 41